Padre Paolo Dall'Oglio |
DAMASCO - Il gesuita italiano Paolo Dall'Oglio sarebbe stato ucciso subito dopo la cattura da parte di miliziani qaedisti nel luglio dello scorso anno a Raqqa, nel nord della Siria. Lo afferma un disertore dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis) citato dall'ong Lega siriana per i diritti umani. Per ora mancano però elementi di prova. Sulla sorte di Padre Paolo, scomparso a Raqqa il 29 luglio del 2013, si sono gia' susseguite notizie contrastanti da varie fonti dei ribelli siriani: alcune lo hanno ripetutamente dato per vivo secondo, mentre altre ne hanno annunciato la morte. In questo caso la presunta testimonianza e' rilanciata da una piattaforma di attivisti in esilio dotata di una rete di informatori nel Paese. Secondo la Lega siriana per i diritti umani, il racconto, particolareggiato, e' stato fatto da Abu Mohammad Assuri, presentato come un disertore dalle file dell'Isis. Assuri afferma che il gesuita romano e' stato ucciso con 14 colpi di pistola calibro 9 nel quartier generale dell'Isis a Raqqa, citta' nelle mani dell'organizzazione di ispirazione qaedista. L' 'esecuzione', sempre secondo Assuri, sarebbe avvenuta due ore dopo la cattura di Padre Paolo. A sparargli sarebbero stati due fratelli jihadisti sauditi: Kassab e Khilad Al Jazrawwi. L'informazione non e' verificabile né ha al momento ulteriori conferme, mentre non sono state diffuse immagini. Il presunto disertore non fornisce inoltre notizie su cosa sia stato fatto del corpo del religioso italiano.
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