ROMA - Troppe polemiche, troppo clamore. Per questo motivo il Sap chiede scusa per quell'applauso agli agenti condannati per aver ucciso Federico Aldrovandi, il segretario del sindacato autonomo di polizia Gianni Tonelli invia una lettera "di ammenda pubblica" a Giorgio Napolitano. Un modo per cercare di abbassare i toni dello scontro, ma soprattutto per tentare di allontanare da sé e dagli iscritti l'accusa di aver "disonorato la divisa". Di fronte a un isolamento evidente, riporta il Corriere della Sera, i vertici del Sap hanno così deciso di rivolgersi direttamente al capo dello Stato per chiedere una riabilitazione" perché, scrive Tonelli, "la sua autorevole e perentoria censura rappresenta per la mia persona un marchio di infamia e un fardello di vergogna e sofferenza dai quali non riuscirò mai ad affrancarmi".
Nel plico spedito al presidente Giorgio Napolitano, che aveva scritto una lettera alla mamma del ragazzo definendo indegna la vicenda, Tonelli inserisce anche "la registrazione di tutto l’evento per dimostrare che l’applauso dura appena 38 secondi", ma soprattutto che "non è in alcun modo riconducibile alla tragica morte del giovane e al dolore della famiglia verso la quale nutriamo sinceri sentimenti di deferente rispetto".
Nel plico spedito al presidente Giorgio Napolitano, che aveva scritto una lettera alla mamma del ragazzo definendo indegna la vicenda, Tonelli inserisce anche "la registrazione di tutto l’evento per dimostrare che l’applauso dura appena 38 secondi", ma soprattutto che "non è in alcun modo riconducibile alla tragica morte del giovane e al dolore della famiglia verso la quale nutriamo sinceri sentimenti di deferente rispetto".
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