domenica 13 ottobre 2013

Partita da Lampedusa per Porto Empedocle nave con 150 bare delle vittime del naufragio

LAMPEDUSA - E' salpata questa mattina la nave Cassiopea della Marina Militare, con 150 bare delle vittime del naufragio di migranti del 3 ottobre scorso al largo di Lampedusa. L'imbarcazione è diretta a Porto Empedocle, dove arriverà nel pomeriggio. Le operazioni di carico è cominciata ieri ma è stata più volte interrotta perché i familiari delle vittime hanno chiesto di poter dare l'ultimo saluto ai feretri, già portati sulla nave, e attaccare una foto dei loro congiunti. Sono più di 200 ancora le bare custodite nell'hangar dell'aeroporto di Lampedusa che dovranno essere portate a Porto Empedocle: le vittime del naufragio sono 359. A queste nell'hangar si aggiungeranno le bare dei 21 morti di un altro naufragio, accaduto l'altro ieri a 60 miglia dall'isola.

"Scusaci, ma siamo molto nervosi", dice una giovane mamma eritrea ad un carabiniere. Sul molo, a seguire la scena tanti lampedusani. Sono solidali con gli immigrati, anche se molti osservano che la richiesta di riaprire le bare è un'assurdità. Nessuna insofferenza, ma anzi una gran voglia di dimostrare vicinanza. Come ha fatto la proprietaria del bar che ha servito da bere al gruppo di eritrei parenti dei morti e poi non ha voluto essere pagata. O come i medici del poliambulatorio che la notte scorsa si sono presentati tutti in attesa che arrivassero i naufraghi dell'ultima tragedia del mare. "Abbi Pietà Signore, tante volte siamo accecati dalla nostra vita comoda e non vediamo quelli che muoiono vicino a noi'', ha scritto Papa Francesco in un tweet. Non sembra proprio che questo ammonimento riguardi i lampedusani. 

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