mercoledì 1 agosto 2012

Federica: un anno di stop per tornare regina

Federica dopo la sconfitta

LONDRA - E dunque nel giorno in cui Michael Phelps diventa l'atleta piu' medagliato di sempre nella storia dei Giochi, si chiude l'era di “Fede”, un'era fatta di successi e vittorie, cominciata ad Atene 2004 con l'argento nei 200 stile libero, in quella che sarebbe diventata la "sua" gara, e chiusa ieri sera, sempre nei 200, dove non perdeva da cinque anni. Federica Pellegrini molla lo scettro alle piu' agguerrite rivali, alla 22enne Allison Schmitt, neo campionessa con tanto di record olimpico (1'53"61), alla francese Camille Muffat, che dopo l'oro nei 400 sl si porta a casa l'argento, e all'australiana Bronte Barratt, che sul filo di lana beffa Missy Franklin. Per la Fede nazionale solo un quinto posto, come domenica, un'1"56"73 che la pone ad anni luce dalle altre e anche da se stessa.
E allora e' meglio non raccontarsi bugie, ammettere che "non sono arrivata in un grande stato di forma, l'ho capito dai 400 ma ho cercato di voltare pagina - confessa -. Ci credevo molto nei 200, ero convinta di poter limare un secondo rispetto al tempo di ieri ma in acqua non ho trovato le sensazioni anche per dare quel qualcosa in piu' di testa, ho cercato di fare una gara di testa, di cuore ma non e' bastato. Ogni volta che entro in acqua ricomincio da zero ma nel nuoto non si inventa niente".
a quasi 24enne di Mirano appare serena, quasi in pace con se stessa. Lo si capisce anche quando assicura che "e' una sconfitta che non fa molto male, questo e' lo sport, per tante volte sei la piu' forte, altre no, si vince e si perde. Io sono la stessa di Shanghai o di Pechino ma lo sport e' fatto cosi'. L'1'53"6 non l'avrei mai fatto, complimenti alle altre, sono state piu' forti". La doppia delusione olimpica comunque "non cancella quello che ho fatto, sono contenta di come sono e di chi sono a prescindere dai risultati, il mio nome e' Federica Pellegrini e lo sara' per tutta la vita". Adesso il suo unico pensiero e' staccare la spina, questi Giochi, il modo in cui e' stata surclassate dalle rivali "e' un segnale, il mio fisico mi fa capire che ho bisogno di un anno per tirare il fiato. Ma non ho nessun rimpianto, ho fatto il possibile negli ultimi tre anni per cercare di arrivare qui in forma ottimale ma non e' stato cosi', oggi sentivo di non averne piu' di cosi' ed e' necessario un anno di stop". Anche Federica sa che all'Acquatics Centre si e' conclusa la sua era, "fa male aver chiuso un ciclo della mia vita ma sono contenta di aver provato fino alla fine. Il prossimo anno mi allenero', faro' delle gare alternative corte come i 50 o i 100 dorso per divertirmi, ma poi ricomincero' a lavorare sulle mie gare viste le mie caratteristiche".
Non c'e' insomma voglia di mollare, anzi, c'e' la voglia di ricaricare le pile per provare a rimettere la testa davanti a tutte. Perche' tornare in vasca e battere la Schmitt, la Muffat, la Franklin e' possibile. "Piano piano, quella e' la convinzione. Ci devono essere anche le motivazioni ma non credo sarà un problema, il nuoto e' l'amore della mia vita, sono sicura che ricomincerò e andrò fino a Rio, sono ancora giovane". Prima, pero', "mi faro' la settimana bianca se avro' voglia, ricomincero' a studiare, imparero' l'inglese, senza pensare ai tempi, al nuoto, a vincere, alla fobia di testarmi". Una vita 'normale' per rilanciarsi all'assalto del trono perduto.
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