venerdì 27 settembre 2013

Letta verso la crisi: basta minacce e aut-aut o si va a casa

ROMA - "Non ho alcuna intenzione di vivacchiare o di prestare il fianco a continue minacce e aut-aut". Lo ha detto il premier, Enrico Letta, in Cdm. "Un'efficace azione di governo è evidentemente incompatibile con le dimissioni in blocco dei membri di un gruppo parlamentare che dovrebbe sostenere quello stesso esecutivo. O si rilancia, o si chiude questa esperienza".  Il Pdl decida se sostenere l'impegno di governo assunto cinque mesi fa o si va "tutti a casa". Il premier, Enrico Letta, ottenuto l'appoggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lancia l'ultimatum al centrodestra e si prepara a chiedere una nuova fiducia alle Camere già lunedì o martedì. Un clima tesissimo che si ripercuote sul Cdm: salta l'approvazione della "manovrina" per il rinvio dell'aumento Iva, che ora sembra inevitabile. Nella riunione e' andato in scena un vero e proprio braccio di ferro tra Alfano e Letta sulla giustizia. Nessun chiarimento senza affrontare la questione della costituzionalità della legge Severino, e' la linea del Pdl. Per Pdl giustizia vuol dire i guai del Cavaliere, la risposta anche del ministro Franceschini.
"Così non si può andare avanti, o il chiarimento è inequivoco o io non ho problemi a dimettermi, anzi se non ci fosse questa legge elettorale l'avrei già fatto", è il tono dell'aut aut che il presidente del Consiglio avrebbe prospettato ad Alfano ed il ministro Lupi durante un tesissimo consiglio dei ministri Letta sgombra il campo, se mai ce ne fosse bisogno, chiarendo che lui non ha alcun interesse a restare al suo posto se non riesce a realizzare quel programma, compreso la riforma del Porcellum, su cui cinque mesi fa ottenne la fiducia.

In serata il Cdm non approva la "manovrina" che avrebbe dovuto rinviare a gennaio l'aumento dell'Iva. La sospensione di provvedimenti "anche rilevanti di natura fiscale e economica", ha spiegato Letta, è dovuta all'impossibilità "di impegnare il bilancio su operazioni che valgono miliardi di euro senza la continuità dell'azione di governo". "A questo punto l'aumento dell'Iva è inevitabile", ha detto il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio.

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