lunedì 12 marzo 2012

Accordo sul lavoro: il ministro Fornero intende chiudere tra il 21 e il 23 marzo. I nuovi ammortizzatori sociali partono già quest’anno. Angeletti (Uil) e Bonanni (Cisl) possibilisti


Elsa Fornero, ministro del lavoro

ROMA - I nuovi ammortizzatori sociali partiranno già quest'anno e andranno a regime nel 2015 e non nel 2017 così come era stato detto nell'ultimo incontro tra governo e parti sociali. Lo ha detto il ministro del Welfare, Elsa Fornero, nel corso del tavolo di confronto al ministero con le parti sociali sottolineando come quella appena iniziata è "la settimana decisiva per la definizione dell'accordo" per la riforma del mercato del lavoro.

Con l'accordo "l'obiettivo del governo è la riduzione strutturale stabile del livello di disoccupazione, portandolo al 4-5% strutturale" (oggi è al 9%), ha detto Fornero spiegando che "questo è un tassello essenziale ai fini della crescita".

Fornero ha poi annunciato che "il presidente Monti e il ministro del Lavoro intendono chiudere tra il 21 e il 23 marzo. Il governo - ha proseguito Fornero - ha sempre lavorato per un accordo con le parti sociali. Questo è l'obiettivo. Per questa prospettiva lavoriamo in questa ultima fase". Per centrare l'obiettivo della crescita è necessario "un forte coinvolgimento del sud", ha poi affermato Fornero secondo cui "non c'è crescita senza equilibrio tra nord e sud".

"Presumibilmente entro la settimana si chiudera' la trattativa" sulla riforma del mercato del lavoro. Lo ha detto il leader della Uil, Luigi Angeletti, all'assemblea nazionale della Uilm. Se il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, confermerà alle parti sociali di aver trovato le risorse necessarie per finanziare gli ammortizzatori sociali - ha dichiarato Angeletti - "saremmo già a un passo avanti, era quello che chiedevamo". "Non credo - ha sottolineato - che esista la prospettiva" di un accordo separato.
 
"Ci sono le condizioni" per chiudere l'accordo sulla riforma del mercato del lavoro "piu' di qualche settimana fa", ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "Mi pare - e lo spero davvero - che il governo voglia muoversi con più chiarezza e più' responsabilita'", ha aggiunto. Bonanni ha spiegato che spera che di articolo 18 se ne discuta "alla fine di tutta la trattativa, perché prima bisogna metterci d'accordo su come dovra' funzionare la cassa integrazione". In merito alle affermazioni della leader della Cgil Camusso che teme tensioni sociali se non si toglie dal tavolo il tema dell'art. 18 il numero uno della Cisl ha precisato: "Non mi piace questo modo di ragionare, ognuno di noi ha delle responsabilita'. Evocare scenari foschi non credo faccia bene ne' al sindacato ne' a chi ha buona volonta'".

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