martedì 10 giugno 2014

Csm: il procuratore Bruti Liberati "doveva motivare" l'affidamento del processo Ruby alla Boccassini

Ilda Bocassini e Edmondo Bruti Liberati
MILANO - Il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati doveva motivare le ragioni per cui assegnò il coordinamento dell'inchiesta Ruby a Ilda Boccassini. E questo anche per "scongiurare qualunque possibilità di rischio di esporre l'ufficio al pur semplice sospetto di una gestione personalistica di indagini delicate" su Silvio Berlusconi. Lo scrive la Settima Commissione del Csm.
Ci voleva un "formale coinvolgimento" di Alfredo Robledo nel Ruby bis e nel Ruby ter. La prassi per cui furono assegnati al pm Pietro Forno, che già si era occupato del processo principale, "pur condivisibile, non si pone in linea" con i criteri organizzativi della procura. Per questo la Settima Commissione del Csm sollecita il vaglio dei titolari dell'azione disciplinare.

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