ROMA - Primi voti in Commissione Affari costituzionali del Senato sulle riforme e la maggioranza tiene: sono infatti stati bocciati degli emendamenti (15 a 11) su cui i relatori e il governo avevano espresso parere negativo. La Commissione ha iniziato con l'esame degli emendamenti al primo articolo (che definisce le funzioni della Camera e del Senato); i relatori, Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli, hanno dato parere negativo a tutti gli emendamenti, tranne due, con il ministro Maria Elena Boschi che ha dato lo stesso parere. I primi voti hanno registrato tutti la bocciatura degli emendamenti su cui relatori e governo si erano espressi contro, con 15 voti contro 11. La Commissione procederà fino alle 20.
I senatori di Forza Italia in Commissione affari costituzionali del Senato stanno votando con la maggioranza sulle riforme. L'unico a votare contro è Augusto Minzolini. Tra i presenti il capogruppo Paolo Romani, la vicecapogruppo Anna Maria Bernini, e il capogruppo in Commissione Donato Bruno.
Mario Mauro ha chiesto che la Giunta per il regolamento del Senato si pronunci sul ricorso da lui presentato contro la propria sostituzione in commissione affari costituzionali di Palazzo Madama. Mario si è presentato in Commissione dove, come ogni senatore, ha diritto di parola ma non può più votare, dato che non è più suo membro. Parlando con i cronisti il senatori di Pi, ha definito "illogico" il fatto che la Giunta abbia iniziato l'esame del suo ricorso senza pero' concluderlo: "questo lede il diritto del parlamentare, laddove sia accolta la sua tesi" sull'illegittimità della sua sostituzione. Mauro ha ribadito le sue critiche al ddl che vede il futuro Senato espressione dei Consigli Regionali: "ci saranno solo senatori con doppio incarico - ha sostenuto - e il Senato non sarà mai in numero legale. Non stiamo facendo un buon servizio agli italiani".
Il problema procedurale in proposito è stato sollevato dal M5S. Il senatore Cinque Stelle Giovanni Endrizzi ha infatti richiesto alla presidenza di riesaminare la validità della sostituzione di Mario Mauro in commissione da parte del Pd.
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