ROMA - La corruzione come male endemico della politica. Così Papa Francesco in un'intervista a "Il Messaggero". "Penso sia difficile rimanere onesti in politica - ha spiegato il Pontefice -. A volte vi sono persone che vorrebbero fare le cose chiare, ma poi è come se venissero fagocitate da un fenomeno endemico, trasversale. Non perché sia la natura della politica, ma perché in un cambio d'epoca le spinte verso una certa deriva morale si fanno più forti".
"Cambio d'epoca alimenta la corruzione" - "Oggi il problema della politica è che si è svalutata, rovinata dalla corruzione, dal fenomeno delle tangenti", dice Bergoglio. "La corruzione purtroppo è un fenomeno mondiale. Ci sono capi di Stato in carcere proprio per questo. Mi sono interrogato molto, e sono arrivato alla conclusione che tanti mali crescono soprattutto durante i cambi epocali. Stiamo vivendo non tanto un'epoca di cambiamenti, ma un cambio di epoca che alimenta la decadenza morale, non solo in politica, ma nella vita finanziaria o sociale".
"Contro sfruttamento dei bambini serve l'impegno della politica" - Il papa affronta poi il tema dello sfruttamento dei bambini. "Mi fa soffrire. Per alcuni lavori manuali vengono usati i bambini perché hanno le mani più' piccole. Ma i bambini vengono anche sfruttati sessualmente". Gli "anziani" che abbordano prostitute di meno di 15 anni sulla strada "sono pedofili", dichiara Papa Francesco, secondo cui questi problemi "si risolvono con una buona politica sociale". In questo la politica deve "rispondere in modo netto. Per esempio con servizi sociali che seguono le famiglie a capire, accompagnandole ad uscire da situazioni pesanti".
"Marx non ha inventato niente, la Chiesa da sempre pensa ai deboli" - Parlando della povertà, "i comunisti ci hanno derubato la bandiera. La bandiera dei poveri è cristiana. La povertà è al centro del Vangelo. Marx non ha inventato nulla", afferma Bergoglio. "Un affamato posso aiutarlo affinché non abbia più fame, ma se ha perso il lavoro e non trova più occupazione, ha a che fare con un'altra povertà. Non ha più dignità", riflette. "Magari può andare alla Caritas e portarsi a casa un pacco viveri, ma sperimenta una povertà gravissima che rovina il cuore. Tante persone vanno alla mensa e di nascosto, piene di vergogna, portano a casa del cibo. La loro dignità è progressivamente depauperata, vivono in uno stato di prostrazione".
"Denatalità per crisi e degrado culturale" - La crisi economica è una delle cause della denatalità, che "non dipende solo da una deriva culturale improntata all'egoismo e all'edonismo", aggiunge Francesco, secondo cui l'elevata spesa per animali domestici è "un altro fenomeno di degrado culturale. Questo perché il rapporto affettivo con gli animali è più facile, maggiormente programmabile. Un animale non è libero, mentre avere un figlio è una cosa complessa".
"Non ho preso nessuna decisione da solo" - Parlando della Chiesa, il papa spiega di non decidere da solo. "Grazie a Dio non ho nessuna Chiesa, seguo Cristo. Non ho fondato niente. Dal punto di vista dello stile non sono cambiato da come ero a Buenos Aires. Sul programma, invece, seguo quello che i cardinali hanno chiesto durante le congregazioni generali prima del conclave. Il Consiglio degli otto cardinali - prosegue - era stato chiesto perché aiutasse a riformare la curia. Cosa peraltro non facile perché si fa un passo, ma poi emerge che bisogna fare questo o quello, e se prima c'era un dicastero poi diventano quattro. Le mie decisioni sono il frutto delle riunioni pre conclave. Nessuna cosa l'ho fatta da solo".
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