Alfredo Robledo |
ROMA - Colpo di scena alla vigilia della decisione del Csm sullo scontro alla procura di Milano. Due consiglieri hanno presentato una proposta che chiede l'apertura della procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità nei confronti del pm Alfredo Robledo, accusandolo di aver voluto delegittimare con il suo esposto il procuratore.
A rendere clamorosa la richiesta di avviare per il pm Alfredo Robledo - autore dell'esposto contro il procuratore Edmondo Bruti Liberati, tra i leader di Magistratura democratica - la procedura di trasferimento d'ufficio, è il fatto che a firmarla sia, assieme al togato 'indipendente' Nello Nappi, il laico di centro-destra Nicolo' Zanon.
Negli episodi segnalati dal pm Alfredo Robledo nell' esposto contro il procuratore di Milano non ci sono state violazioni di regole organizzative o, se ci sono state, sono state motivate da ragioni di speditezza delle indagini; peraltro si tratta di regole derogabili dal capo dell'ufficio, che ha la titolarità esclusiva dell'azione penale. E' partendo da questa tesi che I due consiglieri chiedono che la vicenda non incida sulla conferma dell'incarico a Bruti.
A Robledo, Nappi e Zanon contestano di non aver portato a conoscenza del Csm nei tempi dovuti, e cioe' man mano che si verificavano, le vicende che ha poi indicato tutte insieme nell'esposto presentato al Csm. Un comportamento che rivelerebbe l'intenzione di delegittimare Bruti e di volere una contrapposizione personalistica. Insomma Robledo avrebbe agito non per dare un contributo al miglioramento della situazione nell'ufficio, ma per un risentimento personale. Proprio la denuncia presentata al Csm per le tensioni che ha determinato renderebbe impossibile la permanenza di Robledo alla procura di Milano.
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