FORTALEZA - Cesare Battisti ha presentato nella citta' di Fortaleza un libro sul periodo trascorso in prigione in Brasilia, occasione nella quale ha ribadito la richiesta di un'amnistia all'Italia, facendo ''un appello al popolo e ai politici italiani in buona fede, affinche' sia posta una pietra sul passato''. La presentazione del volume 'Ai piedi del muro' e' avvenuta nella sede di un sindacato di docenti a Fortaleza (nordest), la citta' da dove Battisti e' entrato nel paese nel 2004.
'Anni fa, Francesco Cossiga disse che 'la guerra era finita', e quando cio' succede i prigionieri possono tornare a casa'', ha sottolineato l'ex militante dei Proletari armati per il comunismo, condannato in Italia per quattro omicidi. ''Ci vuole un'amnistia'', ha aggiunto, ricordando che ''altri paesi, tra i quali la Francia, lo hanno fatto''. Il libro - ha precisato - e' centrato sulle ''storie personali dei prigionieri incontrati nel carcere di Brasilia dove sono stato prima della prigione di Papuda'', e affronta anche ''altre vicende avvenute tra Rio de Janeiro e Brasilia, delle quali sono in parte stato protagonista''.
Battisti ha poi ricordato di aver ricevuto i suoi familiari sia a Rio sia nella localita' della costa paulista dove e' vissuto in questi mesi: ''Sono stato con le mie figlie... siamo una famiglia molto italiana''. ''Nel quartiere dove abito a Rio - ha concluso - sono diventato amico di tanta gente, tra l'altro del direttore della scuola di samba 'Bola Preta', anche se chiaramente nel quartiere c'e' chi non mi e' amico, ma non si sono pronunciati''.
Battisti ha infine sottolineato il ''coraggio'' dell'ex presidente Lula, che un anno fa diede via libera alla sua permanenza in Brasile, e dell'ex ministro della giustizia, Tarso Genro. Circa una biografia uscita in Brasile su Dilma Rousseff, nella quale si racconta del periodo da guerrigliera della presidente, Battisti ha ricordato che entrambi hanno partecipato alla lotta armata: ''Ma c'e' un'enorme differenza, qui - ha concluso - hanno vinto''.
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