La divisione del riscatto (SomaliaReport) |
HARADHERE (Mogadiscio) - La spartizione del riscatto da 11 milioni di dollari pagato per la liberazione della nave italiana Savina Caylyn, ha suscitato un violento combattimento nella banda di pirati somali responsabili del rapimento.
La prima frizione è accaduta -come riferisce SomaliaReport - sulla decisione di liberare, oltre ai 5 italiani a bordo, anche il resto dell’equipaggio, composto da 17 indiani. Una parte della banda non era d’accordo, preferendo trattenere questi secondi ostaggi per usarli come moneta di scambio con l’India la cui marina aveva catturato otto pirati.
La faccenda aveva bloccato il pagamento completo del riscatto, la seconda parte del quale era stata consegnata solo dopo che il noto capo della banda, Ilyaas, aveva dato garanzie in questo senso, profondamente irritando i compagni.
La situazione è precipitata quanto, ritornati ad Haradhere -il villaggio centro della pirateria somala -un gruppo di banditi aveva attaccato gli uomini di Ilyaas proprio a causa della liberazione degli indiani.
Poi, al momento della divisione del riscatto, Ilyaas e i suoi hanno cercato di tenersene la metà, anche se la banda era divisa in tre gruppi. Altra sparatoria, ma alla fine era stata accettata dalle parti una negoziazione per la suddivisione del bottino.
Il riscatto da 11 milioni di dollari è uno dei più alti mai pagati: SomaliaReport scrive che due milioni se ne erano andati in non precisate spese durante i nove mesi del sequestro.
I pirati hanno attualmente in mano 14 navi e 254 ostaggi, senza contare il mercantile italiano bloccato ieri al largo dell’Oman.
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