Una madre e un bambino ricoverati nel centro Msf di Mogadiscio |
Un uomo era entrato ieri nel compound di Msf a 5 chilometri dal centro di Mogadiscio nel distretto di Wadajir aprendo il fuoco, uccidendo subito il coordinatore del progetto, un belga, e ferendo l'altro medico, che è successivamente deceduto in ospedale. Secondo fonti governativo, lo sparatore sarebbe Mohamed Nir, un operatorie di logistica impiegato da Msf; secondo altri, si tratterebbe di Fared Salad Ahmed, un traduttore impiegato nel centro. Il responsabile sarebbe già stato arrestato.
Msf belga lavora in Somalia dallo scorso agosto ed ha aperto dieci centri per assistere i minori vittime della carestia.
Intanto a Mogadiscio violenti scontri si sono verificati tra i militanti di al Shabaab e i soldati governativi e della forza di pace Amisom nella zona di Hurwaa . Secondo quanto riferito da alcuni media locali i combattimenti sono durati diverse ore ed entrambi gli schieramenti hanno utilizzato artiglieria pesante.
Non è ancora stato reso noto il numero delle vittime, ma alcuni testimoni hanno riferito alle tv somale di aver visto decine di corpi senza vita sul luogo dei violenti combattimenti. Il portavoce del distretto per il Governo federale di transizione, Jeefana Omar, ha detto ai media che le truppe alleate hanno combattuto per sconfiggere coloro "che non vogliono la pace del paese" e ha confermato che gli scontri hanno provocato diverse vittime e decine di ferite. Il gruppo islamico legato ad al Qaeda aveva perso il controllo della capitale appena quattro mesi fa e da quel momento Mogadiscio era stata teatro di ripetuti attentati..
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