venerdì 30 dicembre 2011

La Corea del Nord, dopo i due giorni di lutto, polemizza con la Corea del Sud per i “peccati imperdonabili” commessi durante i funerali di Kim Jong-il



SEUL - Pyongyang è tornata ha respingere oggi ogni possibilità di dialogo con l'attuale governo di Seul, all'indomani dell'ascesa alla guida della Corea del Nord di Kim Jong-un, succeduto al padre Jong-il morto il 17 dicembre scorso. "Come avevamo già detto, continuiamo a rifiutare ogni rapporto con il traditore Lee Myung-bak ed il suo gruppo", ha dichiarato la Commissione di difesa nazionale in un comunicato diffuso tramite l'agenzia ufficiale Kcna.
Pyongyang ha poi promesso che la farà pagare a Seul per i "peccati imperdonabili" commessi in occasione dei funerali di Kim Jong-Il, come affermano la Kcna e la tv di Stato. La Corea del Nord accusa infatti il Sud di aver vietato le visite di condoglianze a Pyongyang: solo due delegazioni sudcoreane sono state autorizzate ad attraversare la frontiera. Pyongyang accusa Seul anche di aver lanciato sulla Corea del Nord, il giorno delle esequie, volantini incitanti alla insurrezione contro la dinastia Kim.
 La Corea del Nord ha anche avvertito che l'ascesa al potere di Kim Jong-un non cambierà la politica di Pyongyang. "Dichiariamo solennemente ed orgogliosamente ai responsabili politici stupidi nel mondo, compresi i fantocci della Corea del Sud, che non devono attendersi alcun cambiamento da parte nostra", ha detto la Commissione di difesa nazionale tramite un comunicato diffuso dall'agenzia ufficiale Kcna. "Il mondo vedrà chiaramente come milioni di nostri soldati e cittadini, uniti fermamente intorno al nostro caro leader Kim Jong-un per trasformare il dolore in coraggio e le lacrime in forza, raggiungeranno la vittoria finale", aggiunge la nota.

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