lunedì 27 gennaio 2014

I due marò ai parlamentari italiani: siamo soldati, soffriamo con dignità

NEW DELHI - "Siamo soldati, soldati italiani, dobbiamo soffrire con dignità": lo ha detto il marò Massimiliano Latorre nel suo incontro con i parlamentari italiani presso l'ambasciata d'Italia a New Delhi. "Ci auguriamo di tornare con onore", ha aggiunto.
"Mio figlio più grande ha 12 anni, è preoccupato, mi chiede sempre notizie", ha detto il marò Salvatore Girone durante l'incontro. "Molti indiani ci apprezzano come persone e molti pregano per noi", ha aggiunto Girone.
Questa la composizione della delegazione bicamerale italiana giunta a New Delhi. Dal Senato: Pier Ferdinando Casini, presidente commissione Esteri, Nicola Latorre, presidente commissione Difesa, i senatori Maurizio Gasparri (Forza Italia), Marcello Gualdani (Nuovo centrodestra), Riccardo Nencini (Partito socialista), Luis Alberto Orellana (M5s) e Antonio Fabio Maria Scarone (Gal). Dalla Camera: Fabrizio Cicchitto, presidente commissione Esteri, Elio Vito, presidente della commissione Difesa, i deputati Andrea Causin (Scelta civica), Edmondo Cirielli (Fratelli d'Italia), Daniele Del Grosso (M5s), Donatella Duranti (Sel), Gianluca Pini (Lega Nord), Domenico Rossi (Popolari per l'Italia) e Gian Piero Scanu (Pd).
M5S, missione su nostra iniziativa  - La missione di 16 parlamentari italiani a New Delhi per incontrare i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone "è nata grazie ad un'iniziativa del M5S". Lo dicono gli esponenti del movimento parlando con i giornalisti al loro arrivo in India. "Siamo stati noi", sottolineano i pentastellati, "i primi a manifestare l'intenzione di voler venire qui a New Delhi" per incontrare i due fucilieri
Stampa: "Ministero Interni in un groviglio" - Il governo indiano "si è cacciato in groviglio". Lo scrive The Hindustan Times, in un articolo in cui traspare chiaramente la difficoltà di New Delhi a trovare una soluzione allo stallo del processo entro il 3 febbraio, come stabilito dalla Corte suprema. Il "problema", secondo la fonte, è "che il ministero si è legato le mani fin dall'inizio affidando il caso alla National Investigation Agency (Nia), un'agenzia specializzata nell'anti-terrorismo creata dopo gli attacchi di Mumbai del 26 novembre 2009".
Bonino, nostra posizione solida, scelta linea non urla - Sulla vicenda dei marò, il governo ha scelto la linea "non delle urla, senza slabrature, con una posizione solida anche dal punto di vista giuridico: questa era la strada da seguire". Così il ministro degli Esteri Emma Bonino a Radio24, secondo la quale all'origine della vicenda ci sono anche "personaggi che ora si agitano molto". Un esempio? "La legge La Russa, il cui decreto prevedeva la presenza di militari su navi civili senza stabilire per bene le linee di comando, tutto questo sara' utile rivederlo".

Nessun commento: