ROMA - La commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato il testo base della riforma della legge elettorale, comprese le tabelle con i collegi, nodo peraltro ancora da sciogliere. A favore hanno votato Pd, FI, Sc e Ncd. Assente Sel, contrari M5S e Lega. Il termine per gli emendamenti è fissato per lunedi' alle 13.
Le trattative sulla legge elettorale vanno avanti senza sosta, sia tra le forze che hanno stretto l'accordo per la riforma sia dentro il partito democratico, dove si registrano i maggiori malumori. Le fibrillazioni nel Pd hanno destato non poche preoccupazioni in Forza Italia; si chiedono garanzie sulla tenuta dell'accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, e sul fatto che, né in commissione né in Aula, vi siano colpi di mano.
Al Pd e' arrivata la richiesta anche da Ncd di ragionare sull'introduzione di un sistema misto collegi-preferenze. Si andrebbe invece sciogliendo il nodo del cosiddetto 'salva-Lega'.
La sinistra del Pd pero' non è intenzionata a cedere davanti a un'intesa blindata. Nel corso di una riunione questa mattina tra i membri dem della commissione Affari costituzionali, che proseguira' nel pomeriggio, l'area Cuperlo è tornata a porre il tema delle liste bloccate che è la tesi a più riprese sostenuta, vanno contro a un sentire piuttosto diffuso tra l'elettorato.
La sinistra del Pd pero' non è intenzionata a cedere davanti a un'intesa blindata. Nel corso di una riunione questa mattina tra i membri dem della commissione Affari costituzionali, che proseguira' nel pomeriggio, l'area Cuperlo è tornata a porre il tema delle liste bloccate che è la tesi a più riprese sostenuta, vanno contro a un sentire piuttosto diffuso tra l'elettorato.
Ma sulle preferenze si è aperto uno scontro anche dentro il governo, con il premier Enrico Letta favorevole e il ministro per i Rapporti con il parlamento, Dario Franceschini, nettamente contrario. Intanto, il relatore della legge elettorale in prima commissione alla Camera, Francesco Paolo Sisto, legge l'accordo tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi come un esautoramento del governo: "Sostanzialmente questa legge va oltre il governo e fa a meno del governo. Renzi e Berlusconi hanno cesellato un piccolo capolavoro istituzionale".
Ed è ancora Sisto a dirsi contrario a una delega al governo per risolvere la questione dei collegi: "Non sono d'accordo con chi sostiene che si debba affidare una delega al governo per i collegi, allungherebbe i tempi e sarebbe un modo per tornare indietro" Da più parti arriva l'appello a migliorare il testo: "Quello che noi chiediamo, visto che stiamo modificando il tanto odiato porcellum, è di modificare la cosa più odiata del porcellum", spiega il vice presidente del consiglio Angelino Alfano: "il Parlamento dei nominati e le liste bloccate", ha spiegato. Pier Ferdinando Casini ha ribadito che in Parlamento votera' per le preferenze: "Il Parlamento non e' un passacarte e potrà migliorarla".
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