giovedì 26 aprile 2012

Condannato per atrocità dal tribunale dell’Onu il sanguinario ex dittatore della Sierra Leone


L'ex presidente della Sierra Leone Charles Taylor

LEIDSCHENDAM (Olanda) - “Maniche lunghe o maniche corte?”. Era la frase preferita dei ribelli della Sierra Leone. “Maniche lunghe” significava mozzare con il machete le mani della vittima, maniche corte implicava il taglio degli arti all’altezza del gomito. Alle vittime tagliavano braccia, occhi e genitali. Perché l’obbiettivo dei ribelli era mutilare, non uccidere. Oggi per quelle atrocità è stato trovato un responsabile.
È l’ex presidente della Liberia Charles Taylor, giudicato colpevole dal Tribunale speciale delle Nazioni Unite per favoreggiamento e sostegno ai crimini di guerra commessi in Sierra Leone dal 1991 al 2002, nella guerra civile costata al paese più di 50mila tra morti e dispersi. La sentenza sarà depositata il 30 maggio.
Charles Taylor è stato giudicato colpevole di favoreggiamento per gli undici crimini di cui era accusato: terrorismo, omicidio, violenza, stupro, schiavitù sessuale, oltraggio alla dignità personale, violenze, atti disumani, reclutamento di minori, schiavitù e razzie. "La camera ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che l'imputato è penalmente responsabile per aver favorito e sostenuto l'attuazione di tutti i crimini di cui era accusato", ha affermato il giudice Richard Lussick.

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