lunedì 19 settembre 2011

I giudici del processo Mills "tagliano" una decina di testi proposti dalla difesa. E il 28 ottobre è fissato l'interrogatorio di Berlusconi. La sentenza si avvicina

MILANO - I giudici del processo milanese sul caso Mills, hanno 'tagliato' una decina di testi e hanno fissato al 28 ottobre l'interrogatorio dell'unico imputato, Silvio Berlusconi. Protestano gli avvocati del premier. Il collegio della decima sezione penale, presieduto da Francesca Vitale, ha deciso infatti, con un'ordinanza che ha sorpreso anche le parti, di escludere le testimonianze di alcuni testimoni che dovevano essere sentiti per rogatoria a Londra. La sentenza per Silvio Berlusconi quindi si avvicina.


Il pm di Milano Fabio De Pasquale (vedi notizia delle 14.16), poco prima in aula, con un "estremo appello per salvare il processo" dalla prescrizione, aveva chiesto che le testimonianze per rogatoria venissero effettuate prima della data indicata del 31 ottobre. I giudici, però, sono andati oltre e hanno deciso di 'tagliare' le testimonianze per rogatoria ritenendole "superflue", perche' - hanno spiegato nella loro ordinanza - si è tentato "inutilmente" di effettuare le rogatorie in Inghilterra, ma la risposta non e' stata adeguata. 
Dunque, i giudici hanno deciso che al posto delle testimonianze verranno utilizzati i verbali delle rogatorie gia' effettuate sentendo gli stessi testimoni nel settembre del 2007. Inoltre, la decima sezione penale ha escluso anche altri testi che erano nella lista della difesa e non ha accordato ai difensori del premier due nuovi testimoni che avevano chiesto. In totale, dunque, sono state eliminate dal processo una decina di testimonianze. Il prossimo 24 ottobre dunque sarà la volta dell'ultimo testimone: l'avvocato inglese David Mills. L'interrogatorio del premier e' fissato per il 28 ottobre.
L'avvocato Ghedini, dopo la lettura dell'ordinanza da parte dei giudici, si è rivolto ai magistrati spiegando che con questa decisione hanno "revocato dei testimoni, senza che sia avvenuto alcunchè nel frattempo, mentre erano state avviate già delle rogatorie".L'altro difensore del premier, l'avvocato Piero Longo, ha parlato di un "tribunale che rinuncia alla sua giurisdizione", dato che "non ha nessuna domanda da fare a questi testimoni", già sentiti per rogatoria nel 2007.    Parlando con i cronisti, Ghedini ha affermato che si tratta di una "decisione incredibile, perche' noi non abbiamo spazi di manovra e la presenza della difesa in un processo diventa inutile quando non ti fanno ascoltare i testimoni". 


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