ROMA - La Camera ha detto no all'arresto del deputato pdl Marco Milanese. E' stata infatti accolta con 312 voti favorevoli e 305 contrari, la proposta contraria all'arresto formulata dalla giunta per le autorizzazioni a procedere. Il voto è avvenuto a scrutinio segreto. La maggioranza richiesta era di 309 in virtù dei 617 presenti e votanti. I colleghi del Pdl hanno manifestato all'ex braccio destro di Tremonti la propria soddisfazione per il 'verdetto' dell'Aula con abbracci, strette di mano e pacche sulle spalle. Milanese, all'annuncio del presidente della Camera Gianfranco Fini, è rimasto seduto, accogliendo con flemma il pronunciamento dell'Aula.
Contro la richiesta di arresto, pur nel rispetto della libertà di voto di coscienza nello scrutinio segreto, si sono espressi in Giunta e nelle dichiarazione di voto i gruppi parlamentari di maggioranza Pdl, Lega e Responsabili (Popolo e Territorio). A favore, invece, quelli di opposizione: Pd, Idv, Udc, Fli, Api, Mpa. La richiesta di arresto era stata presentata alla Camera dalla Procura di Napoli che contesta a Milanese corruzione e favoreggiamento, nell'ambito dell'inchiesta sulla cosidetta P4.
Durante l'esame della richiesta di arresto di Milanese, il deputato era in aula, seduto tra i banchi del Pdl, praticamente da solo. Accanto al deputato, che ieri si è autosospeso dal partito e dal gruppo, non c'era nessuno dei suoi colleghi. Oggi il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, sarà alla riunione del Fmi per Washington. Quindi, oltre a non partecipare al Cdm non era presente nemmeno alla camera per il voto sul suo braccio destro.
Contro la richiesta di arresto, pur nel rispetto della libertà di voto di coscienza nello scrutinio segreto, si sono espressi in Giunta e nelle dichiarazione di voto i gruppi parlamentari di maggioranza Pdl, Lega e Responsabili (Popolo e Territorio). A favore, invece, quelli di opposizione: Pd, Idv, Udc, Fli, Api, Mpa. La richiesta di arresto era stata presentata alla Camera dalla Procura di Napoli che contesta a Milanese corruzione e favoreggiamento, nell'ambito dell'inchiesta sulla cosidetta P4.
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