LONDRA- Tremila miliardi per salvare l'euro: secondo il Sunday Times è uno dei punti di un ''ambizioso'' piano su cui stanno lavorando i ministri delle finanze dei paesi del G20. Fonti vicine al vertice hanno detto al Times che il piano si sviluppa su tre punti: la ricapitalizzazione delle banche europee vulnerabili, il fondo di bailout da 440 miliardi alzato fino a tremila miliardi e il default pilotato della Grecia facendo rimanere il paese all'interno della Eurozona.
Secondo rivelazioni del Sunday Times, avrebbe preso forma durante i lavori del Fondo Monetario Internazionale l'idea di potenziare il fondo "salva Stati" che passerebbe cosi' da 440 a 3 mila miliardi. In questo modo, sarebbe possibile sia ricapitalizzare le banche europee vulnerabili sia pilotare il default della Grecia limitandone il contagio.
Nessuna conferma ufficiale è arrivata a questa ipotesi, eccetto le indicazioni fornite da Gerard Lyons, capo economista della Standard Chartered: "La questione non è più se la Grecia andrà in default, quanto assicurare che ci sia la potenza di fuoco finanziaria per far fronte a un default e assicurare che il contagio non si diffonda attraverso l'Eurozona quando succedera'".
Su questa linea, anche il capo del dipartimento europeo dell'Fmi, Antonio Borges, secondo cui e' "molto importante" che la Bce e il Fondo 'salva-Stati', l'Efsf, agiscano congiuntamente, mentre il membro del board della Bce Lorenzo Bini Smaghi ha sottolineato la necessità di "rafforzare il ruolo del Fondo europeo 'salva Stati' e far si' che diventi uno "strumento efficace" per garantire liquidità sui mercati.
Secondo rivelazioni del Sunday Times, avrebbe preso forma durante i lavori del Fondo Monetario Internazionale l'idea di potenziare il fondo "salva Stati" che passerebbe cosi' da 440 a 3 mila miliardi. In questo modo, sarebbe possibile sia ricapitalizzare le banche europee vulnerabili sia pilotare il default della Grecia limitandone il contagio.
Nessuna conferma ufficiale è arrivata a questa ipotesi, eccetto le indicazioni fornite da Gerard Lyons, capo economista della Standard Chartered: "La questione non è più se la Grecia andrà in default, quanto assicurare che ci sia la potenza di fuoco finanziaria per far fronte a un default e assicurare che il contagio non si diffonda attraverso l'Eurozona quando succedera'".
Su questa linea, anche il capo del dipartimento europeo dell'Fmi, Antonio Borges, secondo cui e' "molto importante" che la Bce e il Fondo 'salva-Stati', l'Efsf, agiscano congiuntamente, mentre il membro del board della Bce Lorenzo Bini Smaghi ha sottolineato la necessità di "rafforzare il ruolo del Fondo europeo 'salva Stati' e far si' che diventi uno "strumento efficace" per garantire liquidità sui mercati.
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