lunedì 6 ottobre 2014

JOBS ACT, alta tensione nel Pd sull’ipotesi fiducia

ROMA - Alta tensione nel Pd sull'ipotesi di fiducia al ddl delega sul jobs act. Il governo potrebbe autorizzarla nel Consiglio dei ministri convocato per le 18. Ma Civati avverte Renzi: 'La fiducia sulla legge delega, che è già uno strumento fiduciario, sarebbe segno di rottura'. E anche Fassina minaccia 'conseguenze politiche'. Da Fi Toti chiarisce: 'Non voteremmo la fiducia'. Il governo, intanto, ha convocato per domani alle 8 i sindacati per un confronto sulla riforma del lavoro e per le 9 Confindustria, Rete imprese Italia e Alleanza delle cooperative. La leader della Cgil Camusso attacca Renzi: 'Come la Thatcher non dialoga, siamo pronti al confronto ma anche al conflitto'.

Intanto Mineo dà l'aut aut al premier: ''dovrà scegliere tra minoranza Pd e Ncd "Il documento approvato in Direzione parla di tutele importanti, di un'agenzia del lavoro, di abolire tutti i contratti impropri, tutto questo è contenuto nei sette emendamenti presentati dalla minoranza democratica, quindi tocca a Renzi dire se li fa propri o meno". Lo ha detto Corradino Mineo, senatore del Partito Democratico a La Telefonata di Belpietro. "Se non lo fa dirà che avrà scherzato, se invece li prenderà in considerazione avrà dall'altro lato un Sacconi che non ne vuole sapere. Tocca a lui scegliere", ha concluso Mineo. 'No a delega in bianco'.

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