venerdì 27 dicembre 2013

Governo, via al Milleproroghe, 6 miliardi per imprese e lavoro

ROMA - Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Milleproroghe di fine anno. Nel provvedimento, accanto ad alcune proroghe, sono state inserite le norme essenziali del dl salva Roma che "abbiamo deciso di non portare a termine in Parlamento per la eterogeneità di norme non essenziali", ha spiegato il premier Enrico Letta. Il governo aveva deciso di ritirare il dl Salva-Roma dopo un consulto con il Capo dello Stato.
  "La questione essenziale - ha sottolineato il Premier - è che la vicenda del dl salva Roma dimostra come sia essenziale un processo di riforma del sistema legislativo. Per noi e' uno stimolo a considerare il 2014 a mettere mano al percorso legislativo, a partire dal bicameralismo perfetto".

Il presidente del Consiglio ha annunciato che grazie alla riallocazione di fondi europei il governo finanziera' il sostegno alle imprese, misure in favore dell'occupazione, il contrasto alla povertà e le economie locali. Nello specifico, ha spiegato, 2,2 mld per il sostegno imprese, 700 mln per misure per favorire il sostegno al lavoro e all'occupazione, 330 milioni per il contrasto alla poverta' e 3 mld a sostegno delle economie locali. Per favorire il credito alle imprese viene inoltre stanziato 1,2 mld. "Con questa operazione abbiamo voluto raggiungere alcuni obiettivi: evitare di buttare via i fondi europei, concentrarci sul disagio sociale maggiore, intervenire per sostenere la ripresa economica. Il governo, ha spiegato il premier, ha "deciso di concentrarsi sul disagio sociale che il Paese sta vivendo" e ha stanziato "in tutto un complesso di interventi di contrasto alla poverta' per 800 milioni. Il disagio sociale - ha aggiunto - rappresenta la trincea piu' difficile". Secondo Letta "l'ingorgo" che si e' creato in questi ultimi giorni nell'attivita' legislativa "dimostra che il processo legislativo in Italia non e' all'altezza "di una democrazia moderna, in grado di funzionare come si conviene: il 2014 e' l'anno in cui bisogna dotare il paese di un processo legislativo piu' lineare". "Servono riforme - ha aggiunto Letta - che tengano conto delle difficolta' nel rapporto tra il governo e i due rami del Parlamento"

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