martedì 27 agosto 2013

Siria, gli Usa rinviano l’incontro con la Russia. “Rammarico” di Mosca

WASHINGTON - Il Dipartimento di Stato Usa ha annunciato che sarà rinviato l'incontro previsto con la Russia domani, 28 agosto. La decisione è messa in relazione alla necessità di elaborare una risposta adeguata all'uso delle armi chimiche in Siria.
L'incontro rinviato era in programma per domani a L'Aia tra i diplomatici di Stati Uniti e Russia. Si puntava a discutere il progetto di una conferenza di pace per porre fine alla guerra civile in Siria. Un alto funzionario del Dipartimento di Stato Usa ha però annunciato il rinvio a causa delle ''consultazioni in corso per trovare una risposta appropriata dopo l'attacco con armi chimiche in Siria, il 21 agosto''. L'incontro più in dettaglio doveva essere tra Wendy Sherman, sottosegretario per gli affari politici al Dipartimento di Stato, l'ambasciatore degli Stati Uniti in Siria Robert Ford, e i ministri russi Gennady Gatilov e Mikhail Bogdanov. ''Lavoreremo con i nostri colleghi russi per riprogrammare l'incontro'', ha detto l'alto funzionario, aggiungendo che l'uso recente di sostanze chimiche nel paese dimostra la necessità di arrivare ad una soluzione politica definitiva e duratura per porre fine allo spargimento di sangue in Siria.
Il presidente Barack Obama sta valutando un attacco militare contro la Siria ''di portata e di durata limitate''. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali l'attacco potrebbe durare non piu' di due giorni ed essere eseguito con missili lanciati dal mare contro target militari non legati direttamente all'arsenale chimico. Secondo fonti citate dal Washington Post, l'attacco potrebbe durare non più di due giorni. Si tratterebbe - riporta la stampa americana citando fonti dell'amministrazione - di un attacco per punire l'uso di gas che dovrebbe anche svolgere una funzione deterrente, mantenendo però allo stesso tempo gli Stati Uniti estranei alla guerra civile in atto. L'attacco prenderebbe di mira obiettivi militari non direttamente legati alle armi chimiche. Nei prossimi giorni le agenzie di intelligence presenteranno informazioni che sostengono la tesi dell'uso di gas da parte del governo di Assad, incluse intercettazioni radio e telefoniche fra i comandanti dell'esercito siriano. "Un'azione militare - afferma la stampa americana citando fonti - potrebbe essere ancora evitata in caso di un dietrofront del governo di Assad e del governo russo che lo appoggia. Ma le attese che questo possa accadere sono basse". Ma resta il nodo Onu, e la Russia avverte che i tentativi di aggirare il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite creano per l'ennesima volta pretesti artificiali infondati per un intervento militare nella regione, gravidi di nuove sofferenze in Siria e conseguenze catastrofiche per Medio Oriente e Nord Africa, come ha dichiarato Alexander Lukashevich, portavoce del ministero degli Esteri di Mosca. 
Obama - mette in evidenza l'amministrazione - non ha ancora preso alcuna decisione. Gli Stati Uniti continuano infatti le consultazioni con gli alleati e, proprio per il veto certo della Russia, avrebbero abbandonato le speranze di ottenere un'autorizzazione all'azione da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu. E il Dipartimento di Stato comunica di aver rinviato il previsto incontro fra diplomatici americani e russi in programma a L'Aia in seguito "alle consultazioni in corso per trovare una risposta appropriata" all'attacco del 21 agosto in Siria.
La tempistica dell'attacco - I tempi dell'attacco dipenderebbero da tre fattori: il completamento del rapporto dell'intelligence che determini la colpevolezza del regime di Assad, le consultazioni con gli alleati e il Congresso e una giustificazione a intervenire in base alla legge internazionale. Gli avvocati dell'amministrazione starebbero infatti esaminando una possibile giustificazione legale sulla base della violazione delle norme internazionali che vietano l'uso di armi chimiche o una richiesta di assistenza da parte di uno stato vicino, come la Turchia
Rammarico di Mosca - Mosca si rammarica per la decisione degli Usa di cancellare l'incontro bilaterale russo-americano per la discussione della convocazione della conferenza di pace sulla Siria: lo ha twittato il viceministro degli esteri Ghennadi Gatilov. 

1 commento:

mogol_gr ha detto...

Sì lo chiederemo a Perry Mason.