giovedì 31 maggio 2012

Monti: l'alto spread indica i rischi di contagio della crisi


ROMA - Per l'Italia è "vitale limitare il contagio della crisi e stimolare la crescita. E l'alto spread dice che il rischio contagio c'è ancora, nonostante le riforme strutturali". L'appello è di Monti, che si dice però "incoraggiato" dal giudizio della Commissione Ue su di noi. "Siamo ancora lontani e molto resta da fare", continua. Ma c'è soddisfazione per il riconoscimento di Rehn, secondo cui nel 2013 "raggiungeremo un modesto surplus strutturale".
Secondo Monti, una delle ragioni dell'aumento degli spread fra i rendimenti dei titoli italiani e quelli tedeschi, nonostante si stiano applicando "politiche giuste", è proprio "la mancanza di una visibile traiettoria verso la crescita".

Ma anche l'Europa deve fare la sua parte. Nel Vecchio Continente, sprona il premier, si deve ''riconciliare il sociale ed il mercato'' altrimenti ''non raggiugeremo mai un pienamente convincete mercato unico''. Nella Ue esistono ''due gruppi di paesi'': uno ''con Regno Unito, Polonia, i nuovi stati membri e gli scandinavi molto orientati al mercato e meno al sociale'' ed un altro ''con Germania, Francia e Italia'' più orientati al sociale.
Infine un richiamo alla Banca centrale europea e alla sua politica euro-prezzi. E' vero che il mandato principale della Bce è la stabilità dei prezzi, ma ''credo che la Banca centrale europea dovrebbe considerare l'integrità dell'area euro'', ha concluso Monti.

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