mercoledì 30 maggio 2012

Concessa dalla Corte Suprema del Kerala la libertà provvisoria ai due marò


NEW DEHLI - La Corte Suprema del Kerala ha concesso la libertà su cauzione ai due marò accusati di aver ucciso due pescatori indiani. Lo riferisce la stampa locale. La stampa indiana ha inoltre riferito che ai due fucilieri e' stato imposto il pagamento di 10 milioni di rupie (circa 143mila euro) ciascuno. Il console Giampaolo Cutillo ha espresso cautela, dicendo di voler "leggere l'atto" prima di confermare la notizia. Anche perché si era scritto che l’Alta Corte si sarebbe espressa domani. I sue marò dovrebbero raggiungere New Dehli e alloggiare presso la n ostra ambasciata.
La concessione della libertà su cauzione è stata resa possibile anche dall'orientamento del governo dello Stato indiano del Kerala, espresso alla Corte Suprema di Kochi durante l'udienza, a rinunciare, nei confronti di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, alle accuse richiamate nel cosiddetto "Sua Act", convenzione contro il terrorismo marittimo firmata a Roma nel 1988.
La convenzione, nota come "Sua Act" (Suppression of Unlawful Acts against the Safety of Maritime Navigation, 1988) o anche "Convenzione Lauro" (perché nata in seguito al dirottamento dell'Achille Lauro) era stata citata dai rappresentanti del Kerala per giustificare l'applicabilità delle leggi indiane in acque internazionali. In particolare, il "Sua Act" definisce il "terrorismo marittimo" come dirottamento di una nave, violenza contro le persone che si trovano a bordo o danneggiamento della nave o del suo carico. Secondo l'accusa indiana, nella definizione di "nave" rientrava anche quello del peschereccio "attaccato" dalla petroliera Enrica Lexie.

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