BARI, 10 febbraio - Giro di vite nella guerra fra clan nel Barese per il controllo del mercato della droga e delle estorsioni. Diversi gli arresti effettuati da carabinieri e polizia su richiesta della Dda. Le indagini sono state avviate all'indomani dell'omicidio di Mario Rizzo, avvenuto a Rutigliano nel dicembre 2012, freddato all'interno di un bar del centro con diversi colpi alla testa.
Gli investigatori parlano di "scenario da Risiko, con il feroce clan mafioso barese dei Campanale all'attacco dei più deboli clan del sud della provincia".
Al tentativo di negoziare un accordo con i clan locali per spartirsi il mercato di droga ed estorsioni, sarebbe seguito il brutale omicidio di Rizzo, colpevole di aver umiliato un luogotenente dei Campanale, picchiato e fatto inginocchiare in pubblico, pistola alla tempia, simulando un'esecuzione.
L'omicidio di Rizzo, secondo gli investigatori, avrebbe spianato la strada ai Campanale per la conquista barese. Alcuni clan dell'hinterland si sarebbero alleati con quelli cittadini per dominare i gruppi meno forti ed imporsi nella gestione di traffico di droga ed estorsioni. Forse per ritorsione, i primi taglieggiati sarebbero stati proprio gli imprenditori del territorio controllato dal defunto Rizzo, tra cui anche un'impresa di pompe funebri.
Gli investigatori parlano di "scenario da Risiko, con il feroce clan mafioso barese dei Campanale all'attacco dei più deboli clan del sud della provincia".
Al tentativo di negoziare un accordo con i clan locali per spartirsi il mercato di droga ed estorsioni, sarebbe seguito il brutale omicidio di Rizzo, colpevole di aver umiliato un luogotenente dei Campanale, picchiato e fatto inginocchiare in pubblico, pistola alla tempia, simulando un'esecuzione.
L'omicidio di Rizzo, secondo gli investigatori, avrebbe spianato la strada ai Campanale per la conquista barese. Alcuni clan dell'hinterland si sarebbero alleati con quelli cittadini per dominare i gruppi meno forti ed imporsi nella gestione di traffico di droga ed estorsioni. Forse per ritorsione, i primi taglieggiati sarebbero stati proprio gli imprenditori del territorio controllato dal defunto Rizzo, tra cui anche un'impresa di pompe funebri.
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