ROMA, 26 febbraio - La Camera ha votato le mozioni del Pd e di Ap-Sc in cui si invita a promuovere il riconoscimento dello Stato di Palestina. Soddisfatta l'ambasciata di Israele che sottolinea come non vi sia un riconoscimento, ma "il sostegno al negoziato diretto". Mentre l'Olp esprime delusione per una occasione mancata.
Con approvazione delle due mozioni, una del Pd (sostenuta anche da Sel) e una di Ap-Sc si è evitata così la spaccatura della maggioranza, anche se la sinistra del Pd, con Fassina, critica il governo per aver sostenuto entrambe le versioni. La mozione Ap e Ncd subordina il riconoscimento della Palestina ad un'accordo politico fra le due parti. Impegna infatti il governo "a promuovere il raggiungimento di un'intesa politica tra Al-Fatah e Hamas che, attraverso il riconoscimento dello stato d'Israele e l'abbandono della violenza, determini le condizioni per il riconoscimento di uno stato palestinese". La mozione del Pd è più esplicita sulla strada del riconoscimento dello Stato palestinese, anche se si limita a chiedere che il governo lavori a questo scopo. Essa, infatti, impegna l'Esecutivo "a continuare a sostenere in ogni sede l'obiettivo della Costituzione di uno Stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperita' accanto allo stato d'Israele, sulla base del reciproco riconoscimento e con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo". C'è quindi l'impegno per il governo a "promuovere il riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, tenendo pienamente in considerazione le preoccupazioni e gli interessi legittimi dello Stato di Israele".
Formulazioni che non dispiacciono ad Israele. "Accogliamo positivamente la scelta del Parlamento italiano di non riconoscere lo Stato palestinese e di aver preferito sostenere il negoziato diretto fra Israele e i palestinesi, sulla base del principio dei due Stati, come giusta via per conseguire la pace", si legge in un comunicato diffuso dall'ambasciata israeliana a Roma. "Così come scritto all'inizio della mozione: 'La soluzione potrà essere raggiunta soltanto attraverso i negoziati'. Tutti i governi d'Israele, a partire dagli accordi di Oslo - sottolinea nel comunicato - hanno accettato e fatto propria l'idea di due stati per due popoli. Dopo le elezioni e la formazione di un nuovo governo in Israele a marzo, è necessario che i palestinesi decidano di tornare al tavolo delle trattative senza precondizioni, per portare avanti la pace e la sicurezza fra i due popoli", sottolinea ancora la nota.
Delusione è stata invece espressa dall'Olp. "E' infelice ('unfortunate', nel testo in inglese) che la risoluzione non si impegni per l'incondizionato e ufficiale riconoscimento dello Stato di Palestina", afferma la rappresentante dell'Olp, Hanan Ashrawi, sul voto di oggi del Parlamento italiano. "Chiediamo al governo italiano di riconoscere lo Stato palestinese senza condizioni".
La formulazione delle due mozioni, però, consente al governo di sostenere entrambe le versioni. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha ricordato in Aula come il governo sia "favorevole" al riconoscimento della Palestina e alla ripresa dei negoziati. "Il governo - ha detto - valuta favorevolmente l'impulso parlamentare a promuovere il riconoscimento di uno stato palestinese e a fare tutti gli sforzi per riprendere il negoziato tra le parti".
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