ROMA, 22 febbraio - "Non credo che Landini abbandoni il sindacato, è il sindacato che ha abbandonato Landini. Il progetto Marchionne sta partendo, la Fiat sta tornando, meno male, a fare le macchine. La sconfitta sindacale pone Landini" nel bisogno di cambiare pagina il suo impegno in politica è scontato. Lo afferma il premier Matteo Renzi a 'In mezz'ora'.
"Sulla partita tra chi diceva che la Fiat è finita e chi diceva diamo fiducia a Marchionne, il dato è che la Fiat sta tornando ad assumere". Lo afferma il presidente del Consiglio Matteo Renzi a 'In mezz'ora' sottolineando la "sconfitta sindacale" di Maurizio Landini rispetto alla Fiat.
"L'Italia ha un servizio di intelligence che non è come la Cia ma in Libia siamo i numeri uno. Voglio dare segnale di tranquillità all'Italia" ha poi detto Matteo Renzi, aggiungendo: "Conosciamo come stanno le cose e siamo in grado di intervenire" nel Paese. E sull'Isis spiega: "Il tema è molto delicato e serio. Ma no alla esagerazione. Non siamo sotto attacco ma non possiamo sottovalutare niente. Occorre buon senso e fermezza. Dobbiamo avere la capacità di spiegare nel merito quello che accade veramente", aggiunge il segretario del Pd.
Tornando alla Libia, il premier lancia un appello al mondo: "Quanto accade in Libia è per la mancanza di attenzione della comunità internazionale. Vogliamo una pressione maggiore non solo dei Paesi dell'area ma voglio portare l'interesse di tutta comunità internazionale. La Libia è prioritaria". Tra i fattori da considerare c'è, inevitabilmente, quello dell'immigrazione clandestina. "Il petrolio in Libia in questo momento non è oggetto della nostra attenzione. Ma se un Paese nel Mediterraneo non è governato, da lì parte l'esodo dei barconi. E' successo con la Tunisia", continua Renzi aggiungendo: "Non arriverà mezzo milione di persone dalla Libia perché interverremo prima in modo diverso. E' già accaduto uno sbarco pazzesco di persone: 170mila. Un livello enorme, che ha battuto tutti i record. Non è accettabile. Abbiamo detto all'Europa non deve fare lo struzzo con la testa sotto la sabbia. E' un valore che un bambino sia salvato dalle acque: a chi dice lasciamoli affogare rispondo che non mi dimetterò mai dalla dimensione di uomo".
Poi avverte: "Se salta il Mediterraneo è un problema per l'Europa e per tutti. La comunità internazionale non può preoccuparsi solo di Siria e Ucraina".
A proposito della crisi ucraina, Renzi si rivolge a Putin: "Putin è responsabile di aver violato l'integrità dell'Ucraina. Io sto provando a far passere un messaggio: se la Russia torna al tavolo della comunità internazionale saremmo tutti più tranquilli ma per andare al tavolo è chiaro che Putin deve uscire dall'Ucraina".
Il primo ministro incontrerà presto proprio Putin: "Il mio viaggio è fissato per l'inizio di marzo. E' un tentativo, l'importante è far passare il messaggio che nella partita della Libia l'Onu deve giocare un ruolo e siccome la Russia è membro permanente... L'altra volta l'intervento fu molto improvvisato e ora si pagano le conseguenze. Fu giusto cacciare Gheddafi, ma è in corso una battaglia sul futuro del nostro mondo", conclude ricordando che "Al Sisi è baluardo nel Mediterraneo".
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