ROMA, 12 febbraio - Caos riforme in Aula alla Camera. Dopo il via libera, con una rissa sfiorata in Aula nella nottata il Movimento cinque stelle è sulle barricate e dopo un tentativo di mediazione fallito da parte del governo ha fatto sapere che non garantisce l'"andamento istituzionale dei lavori" continuando con l’ostruzionismo. Ma i problemi per il governo arrivano anche dalla minoranza del Pd che chiede all'esecutivo di smetterla con la "rigidità", altrimenti voterà le proprie proposte. Senza accordo i tempi dell'approvazione finale del testo potrebbero slittare fino ai primi di marzo.
No alla Costituzione cambiata con una prova di forza, va all'attacco anche Fi. "La modifica della Costituzione - si chiede polemicamente il capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta - può essere strumentalizzata per una prova di forza sulla tenuta di un governo? O non dovrebbe essere semmai la solidità di una maggioranza politica vera, radicata, non occasionale, legittimata attraverso meccanismi elettorali non viziati, una maggioranza che prova anche a dialogare con le opposizioni, il presupposto per la delicatissima operazione che è la riforma della legge delle leggi? Guardando a quanto sta succedendo in questi giorni è evidente che siamo nel primo scenario. E solo chi è intellettualmente disonesto può negare che si tratti di uno scenario preoccupante dal punto di vista democratico".
E poi aggiunge su twitter: "Caos governo e maggioranza in Aula alla Camera sulla riforma costituzionale: da seduta fiume a seduta palude. A Matteo Renzi, a Maria Elena Boschi".
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