ROMA - Accordo nella notte sulla lettera da inviare all'Unione europea tra il premier Silvio Berlusconi ed il leader della Lega Umberto Bossi, che mantiene il punto sulle pensioni di anzianità, ma dà il via libera all'innalzamento graduale dell'età pensionabile a 67 anni. La lettera, inviata anche al Capo dello Stato Giorgio Napolitano,secondo quanto si appreso, è composta di 15 pagine e contiene un articolato programma di iniziative che l'Italia sottoporrà all'Unione europea.
Il vertice tra il premier Silvio Berlusconi e una delegazione della Lega Nord sulla riforma delle pensioni si è concluso poco prima di mezzanotte, a Palazzo Grazioli. A lasciare via del Plebiscito senza rilasciare dichiarazioni sono stati: il ministro per la semplificazione legislativa, Roberto Calderoli, i due capigruppo di Camera e Senato del Carroccio, Marco Reguzzoni e Federico Bricolo, il governatore del Piemonte, Roberto Cota, il segretario del Pdl, Angelino Alfano e i due sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta e Paolo Bonaiuti. E' infine uscito anche Niccolò Ghedini, deputato del Pdl e avvocato del premier.
Berlusconi, al termine del lungo vertice con la Lega Nord, non ha nascosto una certa soddisfazione per l'accordo raggiunto sul capitolo pensioni, che da giorni tiene il Governo con il fiato sospeso, vista l'opposizione di Umberto Bossi a modificare il sistema previdenziale. Il premier ritiene che questa intesa allontani lo spettro della crisi di governo. L'ok del Carroccio dato all'inserimento nel documento da presentare a Bruxelles dell'innalzamento dell'età pensionabile per le donne a 67 anni come obiettivo da raggiungere nel 2026, avrebbe fatto esprimere, a quanto raccontano alcuni presenti, soddisfazione da parte del capo del Governo.
Berlusconi, sempre a quanto riferiscono, si sarebbe detto convinto che oggi a Bruxelles le misure che andrà ad illustrare ai leader europei riceveranno il via libera, e che l'intesa con la Lega allontana la crisi di Governo, che nel corso della giornata non era stata esclusa dagli esponenti della maggioranza, nel caso la Lega Nord non fosse stata d'accordo nel modificare la previdenza.
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