ROMA - Turbolenta seduta nell'aula della Camera, dove i deputati della Lega e quelli di Fli sono venuti alle mani dopo l'intervento del leghista Reguzzoni che ha definito "scandalose" le parole di Fini in tv sulla moglie di Bossi ("è andata in pensione nel '92 a 39 anni", ha detto). La vicepresidente, Rosy Bindi, ha sospeso la seduta; alla ripresa Gianfranco Fini è stato accolto dal coro "dimissioni, dimissioni!" dei deputati della Lega.
La scintilla scocca quando Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega Nordalla Camera, interviene definendo "scandalose" le parole di Gianfranco Fini, presidente della Camera, a "Ballarò". Soprattutto il passaggio sulla pensione baby di Manuela Marrone a 39 anni, moglie di Umberto Bossi. Tutto in regola con le leggi vigenti all'epoca, quando, rimarca Reguzzoni, la Lega non era in Parlamento "ma il presidente Fini sì e non ha fatto nulla". Perciò, secondo Reguzzoni, Fini si deve dimettere. "Il suo comportamento di questo giorni è inopportuno: chi presiede la Camera non puo' sedere in uno studio televisivo al livello di altri leader politici",
A quel punto parte dai banchi della Lega a Montecitorio il coro "dimissioni-dimissioni" rivolto al presidente della Camera, in quel momento assente dall'emiciclo, tra gli applausi dei leghisti e di esponenti del Pdl.
"L'onorevole Fini ha tutto il diritto di andare a una trasmissione come presidente della Camera e leader politico", risponde Italo Bocchino (vicepresidente Fli) mentre scoppia la bagarre. Claudio Barbaro di Fli arriva vicino ai banchi della Lega, e volano le botte con Fabio Raineri del Carroccio finché i commessi non li dividono.
Il presidente di turno dell'assemblea, Rosy Bindi, richiama più volte i deputati all'ordine, in particolare Fabio Granata, poi sospende la seduta.
Alla ripresa della seduta ancora tensione quando in aula entra per presiedere l'assemblea, Gianfranco Fini. Viene accolto dal coro "dimissioni, dimissioni!" dei deputati della Lega mentre una fila di commessi si frappone tra i deputati della Lega e quelli di Fli.
Gianfranco Fini risponde subito alla provocazione. Parla di "osservazioni di carattere squisitamente politico che meritano rispetto presupposto di una democrazia". Poi si rifiuta di rispondere in aula. "Se lo facessi finirei per confermare quella insussistente accusa di partigianeria" dice. Poi si riserva di esercitare il diritto di replica in altre sedi.
Intanto il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, annuncia un ricorso al Capo dello Stato. Il gruppo del Pdl sottoporrà al Presidente della Repubblica la "situazione di difficoltà drammatica della Istituzione parlamentare determinata dal comportamento" del presidente della Camera Gianfranco Fini, dice in aula Cicchitto.
A quel punto parte dai banchi della Lega a Montecitorio il coro "dimissioni-dimissioni" rivolto al presidente della Camera, in quel momento assente dall'emiciclo, tra gli applausi dei leghisti e di esponenti del Pdl.
"L'onorevole Fini ha tutto il diritto di andare a una trasmissione come presidente della Camera e leader politico", risponde Italo Bocchino (vicepresidente Fli) mentre scoppia la bagarre. Claudio Barbaro di Fli arriva vicino ai banchi della Lega, e volano le botte con Fabio Raineri del Carroccio finché i commessi non li dividono.
Il presidente di turno dell'assemblea, Rosy Bindi, richiama più volte i deputati all'ordine, in particolare Fabio Granata, poi sospende la seduta.
Alla ripresa della seduta ancora tensione quando in aula entra per presiedere l'assemblea, Gianfranco Fini. Viene accolto dal coro "dimissioni, dimissioni!" dei deputati della Lega mentre una fila di commessi si frappone tra i deputati della Lega e quelli di Fli.
Gianfranco Fini risponde subito alla provocazione. Parla di "osservazioni di carattere squisitamente politico che meritano rispetto presupposto di una democrazia". Poi si rifiuta di rispondere in aula. "Se lo facessi finirei per confermare quella insussistente accusa di partigianeria" dice. Poi si riserva di esercitare il diritto di replica in altre sedi.
Intanto il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, annuncia un ricorso al Capo dello Stato. Il gruppo del Pdl sottoporrà al Presidente della Repubblica la "situazione di difficoltà drammatica della Istituzione parlamentare determinata dal comportamento" del presidente della Camera Gianfranco Fini, dice in aula Cicchitto.
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