POMPEI - I carabinieri hanno sequestrato una piccola area a nord degli scavi archeologici di Pompei: nella zona si è infatti verificato il crollo di un muro romano realizzato con la tecnica dell'"Opus incertum" (lo spianamento della superficie a vista). Il cedimento, che ha lasciato a terra tre metri cubi di macerie, è avvenuto nei pressi di Porta di Nola, vicino alla cinta muraria della città antica.
I carabinieri sono subito intervenuti per sequestrare le macerie della parte superiore del muro paravento. E' stato segnalato che il crollo è avvenuto per "cause accidentali" anche se, così come accadde per la Schola Armaturarum lo scorso 6 novembre, la pioggia caduta abbondantemente nei giorni scorsi potrebbe essere verosimilmente una concausa decisiva.
A parere dell'architetto Antonio Irlando, presidente dell'Osservatorio Patrimonio Culturale, "il crollo è, in ogni caso, una perdita importante. Si tratta, infatti, di un tassello dell'unicum rappresentato dagli Scavi di Pompei". Irlando, in più occasioni, aveva denunciato l'assenza totale di manutenzione ordinaria che affligge una delle aree archeologiche più importanti del mondo.
A parere dell'architetto Antonio Irlando, presidente dell'Osservatorio Patrimonio Culturale, "il crollo è, in ogni caso, una perdita importante. Si tratta, infatti, di un tassello dell'unicum rappresentato dagli Scavi di Pompei". Irlando, in più occasioni, aveva denunciato l'assenza totale di manutenzione ordinaria che affligge una delle aree archeologiche più importanti del mondo.
La zona interessata dal crollo è periferica alla città antica. E, precisamente, si trova nelle immediate vicinanze di un'ampia area, pari a 1/3 della superficie totale, ancora non scavata. "I crolli all'interno degli scavi - conclude Irlando - sono praticamente quotidiani e confermano l'assoluta necessita' di intraprendere azioni ordinarie di conservazione, tralasciando la tentazione, che ha provocato spesso molti danni, di limitarsi a interventi parziali e straordinari su monumenti che, al contrario, necessitano di interventi organici e continui".
L'area è stata chiusa al pubblico per motivi di sicurezza, ma anche per permettere il sopralluogo e i primi rilievi della Soprintendenza e dei carabinieri, presenti anche con specialisti del Nucleo tutela patrimonio ambientale.
L'area è stata chiusa al pubblico per motivi di sicurezza, ma anche per permettere il sopralluogo e i primi rilievi della Soprintendenza e dei carabinieri, presenti anche con specialisti del Nucleo tutela patrimonio ambientale.
Nessun commento:
Posta un commento