La cattura di Gheddafi
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TRIPOLI - Una mano straniera dietro la morte di Gheddafi. A sparare il colpo di pistola alla testa che avrebbe ucciso il Colonnello lo scorso 20 ottobre dell’anno scorso alla periferia di Sirte sarebbero stati i servizi inviati da Parigi e non le brigate rivoluzionarie libiche. Lo rende noto il giornalista del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi che riporta l'intervista a Mahmoud Jibril, ex premier del governo transitorio.
Il leader libico intervistato due giorni fa dall’emittente egiziana "Sogno Tv" al Cairo ha così rilanciato la versione del complotto ordito da un servizio segreto estero.
Sul perchè la pista più battuta sia quella francesce è facile dirlo. Gheddafi aveva minacciato di rivelare particolari sulle relazioni tra la Libia e l'allora presidente francese Sarkozy, il principale sostenitore dell'intervento Nato in Libia. Sarebbero stati rivelati i finanziamenti utili per la candidatura a presidente nel 2007. Un motivo che avrebbe spinto gli 007 francesi a intervenire per eliminarlo. I servizi di Parigi ottennero informazioni utili dal governo siriano. Stando a quello che riferisce Cremonesi sarebbe stato lo stesso rais Assad a rivelare il numero del satellitare di Gheddafi. Una mossa del dittatore di Damasco per strappare alla Francia la promessa di alleggerire la pressione sulla Siria.
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