CEFALU’ - Non si arresta la scia di fuoco che da due giorni sta devastando un'ampia area boschiva vicina a Cefalù, in provincia di Palermo.
Ieri sera le fiamme sono tornate ad interessare le contrade Ferla e Saratto, poco distanti da contrada Carbonara distrutta il giorno prima dai roghi di probabile di origine dolosa. Come due giorni fa, anche in questo caso i soccorritori hanno evacuato alcune abitazioni minacciate dalle fiamme.
Per tutta la giornata gli interventi dei Canadair erano riusciti a domare il primo incendio che aveva mandato in fumo oltre 1500 ettari di macchia.
A rendere particolarmente complicate le operazioni di spegnimento è il forte vento di scirocco che soffia sulla zona.
«L'incendio è scoppiato tra Isnello e Castelbuono - dice il sindaco Saro Lapunzina - e si poteva spegnere senza problemi con una decina di lanci nel pomeriggio di mercoledì se solo il Canadair fosse rimasto sulla zona. Invece è andato via alle 16,15. Ci hanno detto per ragioni d'orario ma oggi apprendiamo che è stato per altro motivo». Lapunzina è duro con il coordinamento regionale. L'incendio, infatti, partito tra Isnello e Castelbuono, infatti, è arrivato a Gibilmanna senza problemi grazie al vento ed è sceso fino al bosco fino a Piano Pero e a san Francesco. Sempre il vento lo ha portato persino ad Allegracuore e Cippone. «E' evidente che tutto questo è intellorabile - continua Lapunzina - come intellorabile è il coordinamento regionale perchè deve agire meglio sul territorio. Non è possibile che un Canadair che con altri quindici voli di getti di acqua poteva spegnere l'incendio se ne sia andato così. In ogni caso non abbiamo avuto rincalzi di mezzi aerei. Tutto questo si ripercuote sulla cittadinanza».
Ma alle 10.15 di oggi due Canadair sono tornati sul luogo dell’incendio
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