Mario Monti all'assemblea dell'Onu |
NEW YORK - ’Quella che stiamo vivendo non e’ un ricorrente squilibrio ciclico: e’ la peggiore e piu’ grave crisi della storia dell’Unione Europea’’. Lo ha detto Mario Monti parlando al Palazzo di Vetro. ‘’Le altri crisi hanno minacciato di cacciare l’Europa indietro, nel passato. Ma ogni volta gli europei hanno trovato il modo di continuare il cammino apertosi oltre 50 anni fa’’. Quindi, Monti ha citato uno dei padri nobili dell’europeismo, Jean Monnet: ‘’Nelle sue memorie annotava: ‘L’Europa sarà costruita passando attraverso le crisi’’. Oggi, ha aggiunto il premier, ‘’il mondo ha imparato quanto essenziale sia una Europa forte e credibile per affrontare le sfide globali dell’economia e della sicurezza. E quanto sia importante l’area Euro nella ripresa dell’economia mondiale’’
‘’L’Italia continuerà a fare la sua parte a favore di una maggiore sostenibilità di bilancio e per aumentare il potenziale di crescita’’. ‘’E’ anche essenziale - ha aggiunto che i governi europei agiscano al livello nazionale’’. Oggi è ormai "chiaro" che avere "più Europa" è nell'"interesse generale" globale.
"Sono abbastanza sicuro: l'Italia non rischia più di infiammare la crisi del debito". Ad affermarlo è il premier Mario Monti,nel corso di una intervista alla Pbs. "E' importante per l'Italia, per l'area euro, l'Europa e l'economia globale - ha proseguito - che un Paese che è la terza economia dell'area euro non aggiunga peso a una serie di focolai locali".
Per il premier italiano riaffermare l'uscita del nostro Paese della zona più calda della crisi è stata una sorta di parola d'ordine da ripetere nel corso dei molti appuntamenti con analisti, imprenditori e investitori. E lo ha ripetuto anche nell'intervista televisiva.
Monti ribadisce che non è in corsa per la carica di primo ministro e che dopo le prossime elezioni l'esecutivo tecnico da lui presieduto si metterà da parte: "Confermo che non mi candiderò. Credo che non potrei essere candidato perché sono un senatore a vita, e i candidati sono candidati per diventare membri del Parlamento", sottolinea il premier, spiegando come "quando ci saranno le elezioni l'intero governo si dimetterà, probabilmente il prossimo aprile. Dopodiché - ribadisce - toccherà ai partiti politici, in base ai risultati del voto, esprimere la loro volontà sulla nuova configurazione politica dell'Italia".
Monti però ci tiene ad evidenziare come questo governo composto da tecnici sia arrivato lì dove altri non erano riusciti: "Penso che abbia aiutato non essere politici - spiega - non dover combattere per il consenso, ma semplicemente cercare ed avere il sostegno dei tre più grandi gruppi politici in Parlamento, che ci hanno dato il loro aiuto nonostante non abbiano nessuna loro personalità nel governo. E la cosa divertente, ma in fondo incoraggiante non tanto per questo governo ma per il Paese - prosegue - è che gli italiani hanno subito forse la più dura e intensa cura di sempre ma sembrano avere fiducia nel governo".
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