NAPOLI - Una nuova speranza si era accesa negli ultimi giorni per i genitori, Catello e Maria Celentano, che lunedì mattina sono andati in tv, alla trasmissione “I fatti vostri” su Rai2, a raccontare di aver ricevuto dal Messico delle email e una foto di una ragazza che diceva di essersi riconosciuta nelle fotografie di Angela, la loro figlia scomparsa 16 anni fa mentre si trovavano per un pic nic sul monte Taino.
A sera la delusione, come racconta il Corriere della Sera: la ragazza messicana, che diceva di chiamarsi Celeste, potrebbe essere uno sciacallo o essere stata utilizzata da un hacker. Su di lei, infatti, è stato eseguito dalla Polposta il test del dna che ha dato esito negativo. La ragazza, inoltre, ha 16 anni e non i 19 che dovrebbe avere oggi Angela. L'indagine è stata coordinata dai pm della Procura di Torre Annunziata e affidata in delega agli agenti della Polizia postale del compartimento di Napoli.
La prima email da Celeste era arrivata due anni fa, esattamente il 25 maggio 2010, ha raccontato Maria, la mamma di Angela. Da quel giorno, è iniziata una corrispondenza di un anno e mezzo con l'altra figlia, Rossana. Celeste aveva raccontato di essere stata adottata e aveva anche inviato una foto recente che, a detta dei genitori di Angela, aveva “diversi punti di contatto" con l'aspetto che la ragazza potrebbe avere oggi.
Gli inquirenti hanno scoperto che le email erano state inviate da un pc sequestrato in una casa in Messico. Giunti sul posto, hanno scoperto che della ragazza raffigurata nella foto non c’era traccia. L'indirizzo fornito dalla ragazza delle email ai Celentano non si è rivelato vero e si è dovuto procedere seguendo la pista delle tracce elettroniche d'invio. In questo modo si è arrivati all'abitazione di un magistrato messicano, la cui moglie è cancelliere, coppia con due figli, un maschio e una femmina di 16 anni. Era lei Celeste? Per fugare ogni dubbio (anche se le età delle ragazze non coincidevano) gli investigatori hanno effettuato il test del dna sulla ragazza. E l’esito è stato negativo. Il magistrato non c’entra.
Dall'attività investigativa della Polposta sarebbe emersa un’altra possibilità, oltre a quella dello sciacallaggio: qualcuno, forse un hacker, potrebbe essersi impossessato dell'ip della giovane messicana poi rintracciata per i test. Il profilo Facebook di Celeste Ruiz sarebbe fasullo e creato dallo stesso ip. Ecco dunque l'ipotesi: un hacker ha forse mascherato l'indirizzo del proprio pc. Resta il mistero: Celeste/Angela esiste o è l'ennesimo sciacallaggio sulla vicenda?
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