GENOVA - Sull'attentato a Roberto Adinolfi prende sempre più consistenza la pista greca. Lo riferisce oggi il Secolo XIX, che citando fonti investigative riferisce di una lettera scritta il 26 marzo scorso da un gruppo anarchico greco arrestato dall'antiterrorismo greco. La lettera è stato redatta in greco, fatta uscire dal carcere, tradotta in inglese e messa in rete da alcuni fiancheggiatori delle cosiddette 'cellule di fuoco', invita a ''colpire i manager' (''Let's attack the managers'').
Della Fai/Fri fanno parte «strutture clandestine»: a dirlo sono le “cellule di fuoco” , con un contributo dal carcere reso noto sul sito Anarchaos. Lo si apprende da fonti investigative.
Il testo dell’ organizzazione greca è alla base del documento intitolato “Non siamo pochi”, dove si elencano i gruppi anche italiani che aderiscono al Fai/Fri e dove si trova, tra l’altro, il nome della brigata 20 luglio, che ha firmato attentati tra Milano, Genova e Bologna e che si riferisce alla data della morte di Carlo Giuliani.
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