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domenica 13 maggio 2012

Pista greca per l'attentato ad Adinolfi



GENOVA - Sull'attentato a Roberto Adinolfi prende sempre più consistenza la pista greca. Lo riferisce oggi il Secolo XIX, che citando fonti investigative riferisce di una lettera scritta il 26 marzo scorso da un gruppo anarchico greco arrestato dall'antiterrorismo greco. La lettera è stato redatta in greco, fatta uscire dal carcere, tradotta in inglese e messa in rete da alcuni fiancheggiatori delle cosiddette 'cellule di fuoco', invita a ''colpire i manager' (''Let's attack the managers'').
Della Fai/Fri fanno parte «strutture clandestine»: a dirlo sono le “cellule di fuoco” , con un contributo dal carcere reso noto sul sito Anarchaos. Lo si apprende da fonti investigative.
Il testo dell’ organizzazione greca è alla base del documento intitolato “Non siamo pochi”, dove si elencano i gruppi anche italiani che aderiscono al Fai/Fri e dove si trova, tra l’altro, il nome della brigata 20 luglio, che ha firmato attentati tra Milano, Genova e Bologna e che si riferisce alla data della morte di Carlo Giuliani.


venerdì 11 maggio 2012

Rivendicato da un gruppo anarchico l’attentato al dirigente Ansaldo di Genova Adinolfi, “uno dei tanti stregoni dell’atomo”. E promette nuovi attentati. Il manager è tornato a casa


Adinolfi rientra a casa
MILANO - L'attentato al dirigente dell'Ansaldo, Roberto Adinolfi, gambizzato lunedì a Genova, è stato rivendicato con un comunicato a firma del gruppo anarchico Fai-Cellula Olga. La rivendicazione, secondo quanto reso noto dai carabinieri, è giunta stamani alla redazione di Milano del Corriere della Sera. Il timbro postale indica che la busta è stata inviata da Genova.
Nel lungo testo viene citata una frase di Adinolfi, gambizzato a Genova lunedì, in cui il dirigente sminuisce l'impatto ambientale del nucleare e la portata del disastro nucleare in Giappone di Fukushima. Il titolo della rivendicazione è «Il marchio della vita». Nel testo si legge: «Abbiamo azzoppato Roberto Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell'atomo dall'anima candida e dalla coscienza pulita». Il dirigente viene ritenuto tra «i maggiori responsabili, insieme a Scajola del rientro del nucleare in Italia». Poi vengono annunciate nuove azioni contro Finmeccanica.
Nel testo si legge ancora: «Con piacere abbiamo riempito il caricatore. Impugnare una pistola, scegliere e seguire l'obiettivo, coordinare mente e mano sono stati un passaggio obbligato». Infine, la chiamata alle armi: "con il ferimento di Adinolfi proponiamo una campagna di lotta contro Finmeccanica piovra assassina. Oggi l'Ansaldo nucleare domani un altro dei suoi tentacoli, invitiamo tutti i gruppi e singoli Fai a colpire tale mostruosita' con ogni mezzo necessario". 
Il nome del nucleo Olga - viene scritto sempre nel volantino - si riferisce a «Olga Ikonomidou, nostra sorella delle CCF (cospirazione cellule di fuoco/FAI». Olga Ikonomidou fa parte delle CCF, nuova corrente anarchica greca, ed è detenuta in un carcere ellenico. Il nucleo Olga fa parte della FederazioneAnarchica Informale/Froten Rivoluzionario Internazionale.
La rivendicazione del Fai è considerata "attendibile" da fonti della sicurezza. "Gli anarchici della Fai hanno alzato il tiro e deciso di abbracciare la lotta armata". Le stesse fonti ritengono "grave e preoccupante" questo "salto di qualita" dell'azione della Fai. La procura ha dichiarato di "non poter escludere nuovi attentati".
Nel frattempo, Adinolfi ha lasciato l'ospedale san Martino di Genova, dov'era ricoverato da lunedi': in sedia a rotelle, ma sorridente e apparentemente tranquillo. "Ai miei attentatori non dico nulla. Ora la cosa più importante è che il peggio è passato" ha detto entrando nel portone di casa, prima che si diffondesse la notizia della rivendicazione del suo ferimento. "Ora l'incubo è alle spalle" ha detto piangendo, e riabbracciando Mario, uno dei figli.

giovedì 10 maggio 2012

L’attentato al manager Ansaldo a Genova: ecco i primi sospettati (due sono ex br)


Gli inquirenti sul luogo dell'attentato

GENOVA - Sono due i sospettati per il ferimento dell'ad di Ansaldo Roberto Adinolfi. I due, che a metà del 2000 tentarono la ricostruzione una cellula brigatista con ex esponenti Br-Ucc, sono sotto l'attenzione degli investigatori da molto tempo. E  c’è anche un sospettato principale, già da ieri:  genovese, non giovanissimo, ha un nome e un cognome precisi, che i carabinieri hanno già segnalato alla Procura in un documento riservato. Chiedendo di accelerare i rilievi sul suo conto e di vagliare i tabulati telefonici dal gennaio di quest’anno. Di lui si parla a proposito della pista «pertinente gli ambienti eversivi».
Intorno a quest’uomo ruoterebbero  le altre due persone, che sono sotto l’attenzione degli investigatori «da molto tempo». Entrambi, sempre secondo fonti investigative, farebbero parte di un centro di documentazione politica genovese.

lunedì 7 maggio 2012

Gambizzato a Genova l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare. "Matrice di tipo eversivo", torna l'incubo degli anni Settanta


Roberto Adinolfi

GENOVA. - Gambizzato l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi stamani alle 8 a Genova. L'uomo, 53 anni,  e' stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco alla gamba sembra da un uomo con un casco in testa sceso da una moto guidata da un complice. L'agguato e' avvenuto in via Montello nel quartiere di Marassi e sarebbero stati sparati tre colpi di pistola: il dirigente era appena uscito di casa ed era accompagnato dal figlio ventenne, rimasto illeso.  Adinolfi e' stato soccorso e trasferito al pronto soccorso dell'ospedale San Martino. Le sue condizioni sono gravi, ma secondo le prime informazioni non sarebbe in pericolo di vita: è stato colpito da un solo colpo all'altezza del ginocchio. Sul luogo dell'agguato, i carabinieri cercano gli altri due proiettili con l'ausilio del metaldetector. La via Montello è stata chiusa al traffico.
Via Montello, luogo dell'attentato


La dinamica dell'attentato a Roberto Adinolfi "suggerisce una matrice di tipo eversivo". E' una prima valutazione degli inquirenti chiamati a fare luce sul ferimento dell'a.d. di Ansaldo Nucleare. Viene precisato, tuttavia, che "non si escludono altri moventi, come motivi privati". Al momento non sarebbe giunta alcuna rivendicazione per l'attentato.
Gli inquirenti stanno vagliando la possibilità che l'attentato al dirigente di Ansaldo nucleare possa essere di matrice anarchica. Nei mesi scorsi sul web era circolato l'appello di alcuni gruppi anarchici "ad alzare il tiro", "a pensare di passare ad una fase che possa prevedere l'azione armata". Il ruolo di Adinolfi in una società attiva nell'ambito nucleare avvalorerebbe l'ipotesi della pista anarchica. Le modalità della gambizzazione e il tipo di pistola, una semiautomatica, riportano agli attentati degli anni Settanta. Di particolare interesse, secondo gli inquirenti, sarà stabilire il calibro dei proiettili utilizzati per stabilire analogie specifiche con altri attentati di matrice sovversiva compiuti negli anni.

Roberto Adinolfi,moglie e due figli  è attualmente in sala operatoria. Secondo quanto si è appreso ha percorso tutta la carriera all'interno di Ansaldo Nucleare, società del Gruppo Finmeccanica con 250 dipendenti.