venerdì 26 luglio 2013

Finito l’ostruzionismo grillino alla Camera, sì al “decreto del fare”

ROMA - La Camera ha approvato il decreto del fare. Finisce così maratona oratoria di tre giorni che ha visto impegnati anche la notte scorsa i “grillini” che rallentavano l'approvazione del decreto per protesta contro il disegno di legge di riforme istituzionali, giudicato incostituzionale. E hanno rifiutato oggi un incontro con il presidente Letta per studiare una nuova calendarizzazione dei lavori parlamentari, in cui i provvedimenti del governo rischiano di sovrapporsi e impantanarsi.
Nell'Aula, dove per l'intera notte ha condotto i lavori ininterrottamente il vicepresidente Roberto Giachetti (che ha sospeso la seduta fiume per soli cinque minuti per una pausa tecnica attorno alle 3), erano rimasti praticamente solo i deputati dell'M5S, che si davano il turno al microfono, ed un rappresentante del governo, oltre ad alcune 'sentinelle' degli altri partiti.
Tra le norme approvate nel decreto:
Scuola: Per la messa in sicurezza delle scuole arrivano 150milioni in piu' per il 2014, da ripartire tra le Regioni.
Agenda Digitale: implementata la 'governance' sia dellaCabina di Regia che dell'Agenzia. Domicilio digitale: la casella di posta elettronicacertificata (Pec) è assegnata di diritto ad ogni cittadino ed è poi attivabile in via telematica dall'interessato; Wi-Fi: gli esercizi commerciali che lo offrono gratis, nondovranno più identificare il cliente che si connette.

Fisco: Equitalia non potrà sequestrare il macchinario o ilbene mobile se l'azienda o il professionista dimostra che essoe' ''strumentale'' alla propria attività. L'unica casa diabitazione non può essere pignorata. Per le partite Iva comunicazioni telematiche semplificate.

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