venerdì 5 settembre 2014

NAPOLI: tre ragazzi su uno scooter non si fermano all’alt dei carabinieri. Parte un colpo, ucciso 17enne. Rivolta, 2 auto della polizia distrutte

Davide Bifolco, il ragazzo ucciso
NAPOLI - . - Erano in tre a bordo di uno scooter e hanno accellerato anziché fermarsi all'alt dei carabinieri. Dopo un inseguimento, un colpo di pistola accidentale ha ucciso uno dei tre ragazzi, minorenne. Il fatto è accaduto nella notte nel Rione Traiano a Napoli.
Durante un servizio di controllo del territorio, una pattuglia ha notato i tre che stavano percorrendo con fare sospetto viale Traiano 3l, quartiere Fuorigrotta. E' nato un inseguimento concluso in via Nuova Cintia, quando il conducente dello scooter in corsa ha urtato con la ruota una aiuola, perdendo il controllo del mezzo, 'toccando' la gazzella dei carabinieri e finendo a terra.
Subito dopo la caduta, uno dei sospetti, inseguito da un carabiniere, è riuscito a darsi alla fuga a piedi facendo perdere le tracce. Mentre l'altro militare dell'Arma stava cercando di bloccare gli altri due, ha accidentalmente esploso un colpo con la pistola d'ordinanza che ha raggiunto uno dei sospetti, un 17enne, Davide Bifolco (avrebbe compiuo gli anni il 29 settembre).
Il giovane è stato soccorso e portato all'ospedale San Paolo, dove però è deceduto. Il Pm di turno, subito intervenuto, sta ancora ascoltando testimonianze per ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.
Un'auto della Polizia è stata completamente distrutta e un'altra danneggiata dopo la morte del ragazzo di 17 anni. Secondo quanto si è appreso ci sono state dure proteste da parte della gente durante le quali sono state distrutte anche le due auto.
"E' stato un omicidio, non s'inventassero scuse. E' stato un omicidio". Lo dice, tra le lacrime nel rione Traiano, Tommaso Bifolco, fratello di Davide, il ragazzo ucciso. "Non è caduto durante l'inseguimento - aggiunge - è stato speronato e ucciso". 
Davide non si è fermato all'alt dei militari "perché guidava uno scooter non suo, non era assicurato e non aveva il patentino", racconta il fratello di Davide, Tommaso. "La mia famiglia non aveva soldi per comprare un motorino a Davide - aggiunge - Forse si è spaventato, forse voleva evitare il sequestro del mezzo e per questo non si è fermato davanti alle forze dell'ordine".
La mamma: "Hanno ammazzato un bambino" - "Quando gli ha sparato non l'ha visto in faccia? Quel carabiniere non ha visto che Davide era un bambino?". La signora Flora non fa che piangere. Racconta gli ultimi istanti di vita del figlio Davide Bifolco, che la notte scorsa è stato ucciso da un carabiniere nel corso di un inseguimento. "Ieri sera è venuto da me, aveva freddo e mi ha chiesto un cappellino - racconta Flora - mi ha detto: 'Mamma, faccio l'ultimo giro col motorino e torno a casa'. Poi, mi sono venuti a chiamare, volevano i documenti. Sono scesa in strada e ho visto Davide a terra. Ho cercato di muoverlo, l'ho preso per il braccio, ma non si muoveva più. Era già morto". "Ora, se ha il coraggio, quel carabiniere deve uccidere anche me, perché mi ha ucciso mio figlio" aggiunge la mamma di Davide.
Rabbia tra amici e parenti: "Era un ragazzo d'oro" - C'è rabbia, tanta, al rione Traiano, a Napoli. E c'è anche tanto dolore per la morte di Davide Bifolco. Davanti alla casa del fratello di Davide, al rione Traiano, ci sono ora alcune decine di persone, amici e abitanti del quartiere. "Stanotte eravamo a centinaia contro i Carabinieri che hanno ucciso Davide - racconta la signora Annalisa - c'erano anche i nostri figli, perché quello che è successo è una vergogna. Loro ci dovrebbero difendere e invece hanno ucciso un ragazzino innocente. Qui, al rione Traiano, i Carabinieri non li vogliamo più".
Fratello: "Ammanettato dopo colpo di pistola" -"Mio fratello è stato colpito al cuore. E dopo, quando lui era a terra, i carabinieri hanno anche avuto il coraggio di ammanettarlo e di mettergli la testa nella terra. Aveva la polvere in bocca, mio fratello". Parla con rabbia Tommaso Bifolco, fratello di Davide. "Io mi vergogno di essere un italiano. Ora lo Stato, chi ci chiederà scusa per quello che è successo? - dice Tommaso - Mio fratello era un ragazzo d'oro, mai droga, mai rapine, mai nulla. Non voleva proseguire gli studi e io lo stavo convincendo a fare il mio stesso lavoro, l'ascensorista. Stava facendo solo un giro nel quartiere con il suo motorino, e per questo a Napoli si deve essere uccisi? Qui di morti ne vediamo tanti ma stanotte un intero rione è sceso in strada e sapete perchè? Perchè non è stato ucciso un camorrista ma un ragazzo innocente".

Amico, ero accanto a lui, l'ho visto morire - Enrico ha ancora lo sguardo spaventato. Ripete, quasi a memoria, quel che ha vissuto stanotte. Era a bordo di uno scooter insieme ad un amico, accanto a Davide Bifolco. "Stavamo percorrendo un viale quando ad un certo punto una macchina dei Carabinieri è andata contro lo scooter di Davide. E' iniziato l'inseguimento, è stata puntata la pistola e Davide è stato ucciso - dice ancora - l'hanno ammanettato come il peggior dei criminali, nonostante fosse già stato colpito". "Davide era un bravissimo ragazzo - aggiunge Enrico - per me era un fratello. Giocavamo a calcio, scherzavamo tra di noi. Non eravamo delinquenti, stavamo soltanto facendo un ultimo giro prima di tornare a casa".

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