Un carro dei militanti sulle alture attorno a Kobane |
DAMASCO - I combattenti dell’Isis che assediano la città siriana di Kobane al confine con la Turchia sono stati presi di mira da attacchi aerei delle forze Usa e degli alleati, mentre i combatenti curdi tentato di difendere la città dagli assalti dei militanti isilamici.
Kobane è diventato un punto di infiammabilità durante la scorsa settimana: si stima che 140.000 civili siano fuggiti dalla zona della città e dintorni, attraversando il vicino confine turco. La situazione è tesa, con le truppe turche che cercano di impedire a curdi turchi e siriani di attraversare il confine per andare a difendere la città.
Durante la notte, il capo delle forze armate degli Stati Uniti ha detto che gli attacchi aerei in Siria stanno danneggiando il gruppo jihadista, ma che da soli non sono sufficienti a sconfiggere i militanti.
Venerdì scorso il Regno Unito è stato l'ultimo Paese ad aderire alla coalizione guidata dagli Stati Uniti contro l'ISIS, che controlla ampie fasce di Siria e Iraq dopo rapidi progressi in estate. Parlamentari hanno votato a grande maggioranza a favore di attacchi aerei in Iraq, ma non in Siria.
Caccia francesi stanno già prendendo parte ad attacchi in Iraq con il Belgio e i Paesi Bassi impegnando ogni sei F-16 e la Danimarca sette.
Circa 40 paesi, tra cui alcuni dal Medio Oriente, hanno aderito alla coalizione guidata dagli Stati Uniti contro l'IS. I Paesi europei hanno finora solo accettato di colpire obiettivi in Iraq, dove il governo ha espressamente chiesto aiuto, mentre aerei americani hanno attaccato obiettivi anche in Siria orientale, compresi gli impianti petroliferi. Diversi alleati arabi degli Stati Uniti - Bahrain, Giordania, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti - hanno "partecipato o sostenuto" i bombardamenti.
Nessun commento:
Posta un commento