ROMA - La Commissione Lavoro del Senato ha approvato la delega lavoro. Il Jobs Act approderà martedì in aula. Gli otto componenti del Pd in commissione Lavoro al Senato hanno votato sì alla delega sul lavoro. Sel e 5stelle hanno abbandonato i lavori della Commissione mentre i parlamentari di Forza Italia si sono astenuti.
"Sono davvero soddisfatto per l'approvazione della delega, giunta a conclusione di un lavoro efficace e positivo della Commissione Lavoro del Senato che ha consentito di apportare miglioramenti su punti significativi del provvedimento". Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sottolineando che quindi andrà in Aula nei "tempi previsti".
Il presidente della Commissione Lavoro del Senato e relatore della delega sul lavoro, Maurizio Sacconi, è ''soddisfatto'' per l'approvazione del provvedimento in Commissione e afferma che le norme varate rappresentano ''l'incontro tra due riformismi''.
L'ipotesi di abolizione dell'art.18 fa però discutere i partiti e crea forti divergenze nel Pd. Se i vicesegretari Serracchiani e Guerini auspicano una 'sintesi' all'interno del partito, il presidente Dem Orfini critica apertamente il provvedimento e chiede 'modifiche importanti'. Anche Bersani torna all'attacco: il governo chiarisca in Parlamento cosa intende fare. Ma il ministro Poletti chiude: nessuna modifica all'emendamento, a metà della prossima settimana testo in aula al Senato. Bonanni annuncia, presto vedro' Camusso.
"I titoli del job act sono condivisibili. Lo svolgimento meno: ne discuteremo in direzione, ma servono correzioni importanti al testo". Così il presidente del Pd Matteo Orfini ha criticato la riforma del lavoro in discussione al Senato.
"E' assolutamente indispensabile che il governo dica al Parlamento cosa intende fare nel decreto delegato sul lavoro, perché si parla di cose serie". Lo dice l' ex segretario Pd Pier Luigi Bersani. "Io mi ritengo una persona di sinistra liberale - afferma - penso ci sia assoluta necessità di modernizzare le regole del lavoro dal lato dei contratti e dei servizi. Ma leggo oggi sui giornali, come attribuite al governo, delle intenzioni ai miei occhi surreali. In alcuni casi si descrive un'Italia come vista da Marte".
"La delega sul lavoro è in corso di perfezionamento: è giusto che il Pd si ritrovi a discutere e definisca la propria posizione". Lo dice il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini al termine della segreteria del partito. A chi gli domanda se il Pd si ritroverà unito sulla riforma del lavoro, risponde: "Assolutamente sì, lavoriamo per farlo".
"Confidiamo, e non a caso la direzione è convocata il 29 settembre, che si possa trovare il luogo della sintesi" sulla riforma del lavoro "proprio all'interno del Partito democratico, un partito che ha dimostrato maturità proprio quando si pensava si sciogliesse come neve al sole, come sulle riforme". Così risponde Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd, a chi la interpella sulle divisioni interne al partito sul Jobs act.
"Non è previsto" che il Governo "faccia correzioni sul testo, adesso c'è il lavoro parlamentare", ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, rispondendo a una domanda su eventuali modifiche all'emendamento al Jobs Act. Il ministro ha anche aggiunto di essere "fiducioso" che il testo passi in Parlamento. Secondo Poletti, "non è mai stata in discussione la questione del reintegro per il licenziamento discriminatorio, l'emendamento non ne parla".
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