WASHINGTON - Renzi tira dritto: "Il mio impegno è chiaro: realizzare le riforme indipendentemente dalle reazioni", afferma il premier in un'intervista al Wall Street Journal. "La riforma del mercato del lavoro in Italia è una priorità - continua Renzi - e se i sindacati sono contro per me questo non è un problema". Il premier aggiunge poi di "escludere categoricamente la possibilità di nuove tasse in Italia".
Il dibattito sull'articolo 18 resta acceso, non solo sul fronte politico. Da un lato, l'amministratore delegato di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, sostiene che l'articolo 18 "sta creando disagi sociali e disuguaglianze: questa - dice - non è giustizia" e che la riforma del mercato del lavoro è un segnale. Dall'altro, il numero uno della Cgil, Susanna Camusso, continua a difendere il diritto al reintegro, convinta che cancellare l'articolo 18 significhi rendere il lavoro "più servile", ma apre sulla possibilità di discutere il numero degli anni in cui lasciarlo 'sospeso': "Capisco che ci sia una stagione" in cui "l'articolo 18 non vale" ma è necessario "che sia transitoria", perché "tre anni e sette anni non sono la stessa cosa". Dopo, però, tutti devono avere una tutela piena.
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