sabato 12 aprile 2014

Genova: incendio in una stanza dell'ospedale, morto paziente oncologico (aveva tentato poche ore prima il suicidio)

GENOVA - Lo sgombero dei pazienti
GENOVA - Un incendio si è sviluppato nella notte all'interno di una stanza del reparto di Oncologia dell'ospedale San Martino di Genova, provocando la morte di un paziente, Marco Tesser, 60 anni, di Moneglia. La persona che lo assisteva, e che è riuscita a chiamare i soccorsi, è invece rimasta ferita. Dal reparto, dichiarato inagibile dai vigili del fuoco, sono stati sfollati 25 pazienti. Qualche ora prima dell'incendio l'uomo ricoverato aveva tentato il suicidio gettandosi dalla finestra della sua camera, ma era stato fermato da un'infermiera. Tessier soffriva di un tumore all'esofago allo stadio terminale e, secondo fonti interne all'ospedale, avrebbe avuto un'aspettativa di vita molto ridotta La direzione sanitaria del nosocomio, intanto, ha precisato che il rogo "non dovrebbe dipendere dal malfunzionamento dei macchinari o del circuito elettrico dell'ospedale".
I vertici della struttura hanno poi elogiato il gesto "coraggioso e professionale" dell'infermiera 40enne che ha chiuso la porta della stanza dove si è sviluppato l'incendio, evitando "che il bilancio di questo gravissimo incidente fosse peggiore". L'infermiera, da parte sua, spiega di aver semplicemente seguito le procedure: "Una signora, quella che assisteva il malato,  mi correva incontro, era avvolta dalle fiamme e la sedia le si era fusa addosso. Urlava, faceva paura. Assieme a una collega ho spento le fiamme che l'avvolgevano con una coperta poi sono andata nella stanza che era invasa dal fumo. Quello che ho visto era terribile, ma sapevo di dover chiudere la porta e creare una barriera per il fuoco. Ho seguito le procedure".L'incendio è stato forse causato da una sigaretta che il paziente deceduto forse stava fumando malgrado il divieto. Erano da poco passate le 3 quando è scattatol’allarme: in base alle prime informazioni raccolte da soccorritori e inquirenti, il rogo si sarebbe sprigionato dalla stanza singola dove il  Marco Tesser era collegato con le bombole dell’ossigeno; le fiamme lo hanno rapidamente avvolto, e non è stato possibile salvarlo.

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