ROMA - "Avevo chiesto al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, la grazia senza presentare alcun atto formale richiesta". Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Il Presidente della Repubblica, ha sottolineato, "aveva il dovere morale di assegnarmi la grazia motu proprio". Sulla sua condanna nell'ambito del processo Mediaset, Berlusconi ha commentato: "E' una sentenza non solo mostruosa, ma anche ridicola".
Intervistato a Piazzapulita, parlando della sua condanna il leader di Forza Italia si è detto "assolutamente sereno perché sono sicuro che questa cosa sarà un boomerang per chi l'ha voluto". L'affidare ai servizi sociali "un signore che è stato per più tempo il responsabile del governo, unico cittadino al mondo che ha presieduto per tre volte e bene il G8", è una cosa "ridicola non per me, ma per il Paese".
"Contro di me una sentenza politica inventata" - "C'è indignazione" per quello che sta succedendo e "c'è assoluta consapevolezza nei magistrati che questa sentenza è una sentenza politica inventata", ha ribadito Berlusconi. Sulla sua futura opera di assistenza agli anziani, il leader di Forza Italia ha sottolineato che si tratta di "una cosa assolutamente piacevole che non rappresenta nessun sacrificio: probabilmente finirò per stare li tutto il giorno".
"Renzi non è comunista, potrebbe stare in Forza Italia" - Poi la stoccata al segretario del Pd: "Io non lo considero davvero un avversario fino in fondo, Renzi lo avrei preso nel mio partito, potrebbe stare in Forza Italia" perché, tra l'altro, "non è comunista". "Il riformatore sono io, non il Pd. Che qualcuno tenti di far passare Renzi come per chi vuole l'ammodernamento dello Stato non possiamo accettarlo, l'ammodernamento lo abbiamo voluti noi".
"Schulz vive di gloria riflessa, specula sulle mie parole" -Berlusconi infine replica a Martin Schulz, suo storico nemico, che l'aveva definito "sinonimo di invidia, odio e litigio" dopo le sue parole sui lager.. "Schulz vive di gloria riflessa dal 2003, dal dibattito tra me e lui" e sulle frasi di sabato c'è stata la "solita speculazione elettorale" da parte del candidato del Pse. Berlusconi ha quindi chiesto "scusa se qualcuno ha pensato che dicessi qualcosa di negativo nei suoi confronti".
"Nessun 'Berlusconi' sarà mio erede come leader del partito" - "Non torniamo su Marina o Barbara, abbiamo dato risposte plurime", dice ancora Berlusconi, smentendo che una delle sue figlie possa raccoglierene l'eredità alla guida di Forza Italia.
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