MILANO - L'idea che Mario Monti possa essere un suo diretto avversario in campagna elettorale non lo lascia indifferente ma, Silvio Berlusconi non arretra di un millimetro: Se vuole scendere in campo, faccia pure, io non lo temo. Un ragionamento che l'ex Capo del governo avrebbe fatto con il vertice lombardo del partito riunito per oltre 4 ore a via Rovati, storica residenza milanese del Cavaliere. Un incontro definito "molto costruttivo" dall'ex capo del governo che tra i vari argomenti ha discusso con i suoi dirigenti del futuro della Lombardia e dell'ipotesi di un accordo con la Lega. L'idea che il Pdl appoggi la candidatura di Roberto Marino va bene al Cavaliere che però, come contropartita, chiede un impegno del Carroccio a siglare un'intesa a livello nazionale.
"Se Renzi volesse venire con noi, sappia che ai liberali tengo sempre la porta aperta". Così Silvio Berlusconi ha poi risposto ai giornalisti enire con noi, sappia che ai liberali tengo sempre la porta aperta". Così Silvio Berlusconi ha risposto ai giornalisti che, al termine di una cena a Milano, gli hanno chiesto se sarebbe sceso in campo anche se il sindaco di Firenze avesse vinto le primarie del centrosinistra.
"Sento come data il 24 febbraio, quindi penso che non si perderà tempo": ha risposto così Silvio Berlusconi ai giornalisti che, al termine di una cena in pizzeria a Milano con la figlia Marina e i nipoti, gli hanno chiesto se le elezioni politiche si terranno già a febbraio. L'annuncio di dimissioni del premier Monti dopo l'approvazione della Legge di Stabilità "cambia poco, perché abbiamo un anticipo della data del voto di un mese, un mese e mezzo". "Noi abbiamo tenuto fede ai nostri impegni - ha sostenuto il leader del Pdl - ma non c'é un solo indicatore economico che sia positivo". Anche per questo, Berlusconi, ha detto di pensare se "fosse doveroso un comportamento così fatto" da parte del suo partito nei confronti del governo Monti. Quindi, come detto da Alfano in Parlamento, "l'esperienza del governo cosiddetto tecnico è finita, purtroppo con risultati assolutamente negativi".
"Confido nel buon senso degli italiani, cui cercherò di spiegare andando nel prossimo mese in tv che il voto frammentato rende il Paese ingovernabile".- "Angelino Alfano è il nostro segretario ed è in ticket con me": ha poi detto il leader del Pdl aggiungendo che un ticket Maroni-Gelmini per la Regione Lombardia "potrebbe essere un punto di arrivo". "Poco fa ho sentito al telefono Bossi - ha riferito - e ieri ho parlato con il segretario Maroni". Per la Lombardia, ha concluso, "abbiamo deciso di sederci attorno a un tavolo con la Lega".
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