Adinolfi rientra a casa |
Nel lungo testo viene citata una frase di Adinolfi, gambizzato a Genova lunedì, in cui il dirigente sminuisce l'impatto ambientale del nucleare e la portata del disastro nucleare in Giappone di Fukushima. Il titolo della rivendicazione è «Il marchio della vita». Nel testo si legge: «Abbiamo azzoppato Roberto Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell'atomo dall'anima candida e dalla coscienza pulita». Il dirigente viene ritenuto tra «i maggiori responsabili, insieme a Scajola del rientro del nucleare in Italia». Poi vengono annunciate nuove azioni contro Finmeccanica.
Nel testo si legge ancora: «Con piacere abbiamo riempito il caricatore. Impugnare una pistola, scegliere e seguire l'obiettivo, coordinare mente e mano sono stati un passaggio obbligato». Infine, la chiamata alle armi: "con il ferimento di Adinolfi proponiamo una campagna di lotta contro Finmeccanica piovra assassina. Oggi l'Ansaldo nucleare domani un altro dei suoi tentacoli, invitiamo tutti i gruppi e singoli Fai a colpire tale mostruosita' con ogni mezzo necessario".
Il nome del nucleo Olga - viene scritto sempre nel volantino - si riferisce a «Olga Ikonomidou, nostra sorella delle CCF (cospirazione cellule di fuoco/FAI». Olga Ikonomidou fa parte delle CCF, nuova corrente anarchica greca, ed è detenuta in un carcere ellenico. Il nucleo Olga fa parte della FederazioneAnarchica Informale/Froten Rivoluzionario Internazionale.
La rivendicazione del Fai è considerata "attendibile" da fonti della sicurezza. "Gli anarchici della Fai hanno alzato il tiro e deciso di abbracciare la lotta armata". Le stesse fonti ritengono "grave e preoccupante" questo "salto di qualita" dell'azione della Fai. La procura ha dichiarato di "non poter escludere nuovi attentati".
Nel frattempo, Adinolfi ha lasciato l'ospedale san Martino di Genova, dov'era ricoverato da lunedi': in sedia a rotelle, ma sorridente e apparentemente tranquillo. "Ai miei attentatori non dico nulla. Ora la cosa più importante è che il peggio è passato" ha detto entrando nel portone di casa, prima che si diffondesse la notizia della rivendicazione del suo ferimento. "Ora l'incubo è alle spalle" ha detto piangendo, e riabbracciando Mario, uno dei figli.
La rivendicazione del Fai è considerata "attendibile" da fonti della sicurezza. "Gli anarchici della Fai hanno alzato il tiro e deciso di abbracciare la lotta armata". Le stesse fonti ritengono "grave e preoccupante" questo "salto di qualita" dell'azione della Fai. La procura ha dichiarato di "non poter escludere nuovi attentati".
Nel frattempo, Adinolfi ha lasciato l'ospedale san Martino di Genova, dov'era ricoverato da lunedi': in sedia a rotelle, ma sorridente e apparentemente tranquillo. "Ai miei attentatori non dico nulla. Ora la cosa più importante è che il peggio è passato" ha detto entrando nel portone di casa, prima che si diffondesse la notizia della rivendicazione del suo ferimento. "Ora l'incubo è alle spalle" ha detto piangendo, e riabbracciando Mario, uno dei figli.
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