venerdì 4 maggio 2012

Il sequestratore di Romano in Lombardia ha ringraziato il carabiniere-eroe che l’ha fatto arrendere


Luigi Martinelli esce ammanettato dagli uffici dell'Agenzia delle Entrate con il brigadiere Lorini che l'ha convinto ad arrendersi. Il pomeriggio di tensione a Romano di Lombardia è finito per il meglio, grazie al carabiniere

BERGAMO - E' iniziato con un "Sono senza soldi, mi uccido. Voglio parlare con Monti" ed è finito con un "grazie" rivolto al mediatore l'incubo di Romano di Lombardia. Luigi Martinelli si è rivolto così a Fabrizio Lorini, il vice brigadiere che ha seguito il sequestro sin dalle prime ore. Il carabiniere si è anche offerto in cambio degli ostaggi trattenuti nella sede dell'Agenzia delle Entrate. E alla fine è uscito lui in manette con Martinelli.
Martinelli era armato, due pistole ed un fucile a pompa e si temeva il peggio, con diverse persone ostaggio nelle sue mani. Lorini non ha avuto dubbi, si doveva entrare per parlare con quell'uomo disperato e per questo molto pericoloso. Così, con grande sangue freddo è entrato nell'agenzia ed è riuscito a creare un rapporto con il sequestratore. Per ore  in quegli uffici sono rimasti in tre: Luigi Martinelli, il sequestratore, Carmine Mormandi, l'ostaggio, e lui, il vice brigadiere che si è preso sulle spalle la responsabilità di condurre in prima persona la trattativa. Ad aiutarlo anche gli uomini del Gis e gli inquirenti intervenuti sul posto.
In serata la svolta con Lorini che riusciva lentamente a convincere Martinelli a liberare l'ostaggio e ad arrendersi. E' stato Lorini ad ammanettarlo e a portarlo fuori. Non solo, e' stato a Lorini che il sequestratore, poco prima di essere ammanettato ha stretto la mano e ha detto "grazie". Un grazie, forse, per avergli evitato di fare passi più gravi. 
Alla fine di una lunghissima giornata, arrivano per Lorini anche le congratulazioni del ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri
Sotto shock ma vivo. Carmine Mormandi, 56 anni, impiegato da anni nella sede dell'Agenzia delle Entrate, racconta al Corriere della Sera quelle interminabili ore. E' stato lui a sfidare Martinelli quando l'imprenditore armato ha fatto irruzione negli uffici di via San Giuseppe. "Se non stiamo seduti  che fai? Ci vuoi sparare? Hai il coraggio?" ha detto Mormandi all'imprenditore disperato. La reazione non è mancata: Martinelli ha puntato il fucile alla gambe dell'impiegato, ha caricato e poi sparato in aria, contro il soffitto

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