PESCARA - Sale la tensione in città all'indomani dei funerali di Domenico Rigante, l'ultrà ucciso il 1° maggio durante una spedizione punitiva organizzata da un gruppo di rom, e l'arresto di Massimo Ciarelli, il rom presunto omicida del tifoso. Oltre mille tra tifosi del Pescara e semplici cittadini hanno partecipato al sit-in sotto il Comune di Pescara per protestare contro l'omicidio di Domenico Rigante, ucciso martedì scorso dal rom Massimo Ciarelli, arrestato ieri, e contro la comunità nomade presente in città. I toni sono man mano saliti e un gruppo si è staccato e si è diretto in corteo verso il quartiere di Rancitelli, dove risiede la maggior parte dei rom pescaresi. Il corteo è stato intercettato dalle forze dell'ordine che presidiano la zona in tenuta anti sommossa. Ma, secondo quanto si è appreso, a fermare materialmente il corteo sarebbero stati gli stessi capi ultrà del Pescara, fra i quali il fratello della vittima Antonio Rigante. Nel quartiere di Rancitelli, dove risiede la maggior parte della comunità rom pescarese, c'è tensione e preoccupazione.
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