ROMA - E.T. sta per compiere trent’anni. L'11 giugno del 1982 usciva nelle sale il film sulla storia del tenero extraterrestre. «E.T. è il mio film più personale, quello che più mi ricorda di e del mio rapporto con mio padre». È quanto afferma Steven su La Repubblica, ha raccontato: “Per quanto mi riguarda, ho provato a cambiare il film una volta e ho vissuto con il rimpianto di averlo fatto. Non tanto per l'offesa ai fan, ma perché ero deluso io stesso. Ero eccessivamente sensibile alle reazioni su E. T., e avevo pensato per un momento che se la tecnologia si era evoluta (permettendo di cambiare e intervenire su alcune cose)... non sarebbe stato male, ma mi sono subito reso conto che avrei derubato le persone che avevano amato E. T e i loro ricordi di E. T. Se avessi fatto un solo taglio a quel film per il Blu-ray, e fosse stato il 1982, qualcuno avrebbe avuto da ridire? Chiaramente no, così sia” . E poi: “Ho sempre visto il piccolo alieno come una figura paterna, un saggio, un uomo-bambino, un vecchio-bambino. Ricordo quello che dissi al "burattinaio" Carlo Rambaldi: l'aspetto di E. T. deve essere infantile e vecchio allo stesso tempo! E lo ha fatto splendidamente con il suo pupazzo. Quella storia era il mio modo per ricordare a tutti quanto sia importante il legame tra padri e figli”.
“Per il ventesimo anniversario del film, dieci anni fa, abbiamo prodotto una versione su dvd con alcuni effetti speciali migliorati - spiega - scene aggiunte e rimosse da quella originale». Ma, secondo il regista «le migliori scene del film sono quelle che ancora ci toccano. Quando la bicicletta vola oltre la luna e E.T. mormora "casa casa", il nostro cuore è pieno come la luna stessa».
Nessun commento:
Posta un commento